Passano i giorni ma la scelta da parte del Comune di Carate Urio di buttare via alcuni libri della biblioteca non smette di far discutere, a tal punto che, in queste ore, è stata lanciata una petizione dalla lista di minoranza “Il molo”, che, al momento, è quasi arrivata a 100 firme.
Il dibattito si è accesso ulteriormente dopo che il primo cittadino, Paola Pepe, è rimasta ferma sulla sua decisione dichiarando: “Non ho voglia di occuparmi di queste cose. Il punto libri è stato per anni la discarica dei volumi che i cittadini non volevano più. L’opposizione ha solo l’intento, con queste accuse, di screditare l’amministrazione. In futuro verranno buttati altri libri”.
Vi abbiamo raccontato di questa vicenda nel dettaglio qui.
L’obiettivo di questa raccolta firme è chiaro: “L’amministrazione di Carate Urio, senza nemmeno avvisare la popolazione ha deciso di buttare via i libri della biblioteca – scrivono – Pensiamo che la cultura non debba essere eliminata e il patrimonio di un paese del lago di Como debba essere preservato e soprattutto tutelato. Chiediamo di firmare questa petizione per far capire al sindaco che può ricredersi di questa sua decisione”.
Ora bisognerà vedere se il primo cittadino di Carate Urio, dopo questa petizione, tornerà sui suoi passi o continuerà sulla propria linea. Qui la petizione.
Un commento
Non ci trovo nulla di scandaloso nel buttare i libri. Anche io, che ne ho tantissimi e per mia moglie anche troppi, ogni tanto ne porto qualcuno al mercatino dei libri usati e se non li vogliono neppure lì, li butto. La Biblioteca non è la raccolta dei libri e basta. La Biblioteca ha il compito e il dovere di selezionare i libri in base alla qualità dei contenuti, all’edizione e alla pregevolezza della rilegatura. Anche per i libri uno non vale uno. Per intendersi, anche la raccolta delle ricette dell’attricetta e anche l’Almanacco Panini del Calcio sono libri ma tenere in Biblioteca l’Almanacco del Calcio del 1992…..ma chissenefrega, se poi ne hai due ma chissenerifrega…. 😊