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La fontana “rotatoia”, il “Tepio Voltiano” e gli altri: che meraviglia assoluta i bimbi architetti

Dare la possibilità, anche ai più piccoli, di conoscere Como e i suoi monumenti. 

Ecco il tema e l’obiettivo del ciclo di laboratori “Giocare con l’Architettura” organizzato dall’Ordine degli architetti di Como, in collaborazione con la Città dei Balocchi, che in questi giorni sta coinvolgendo numerose classi delle scuole primarie e dell’infanzia di Como. 

“L’idea viene da un progetto nazionale supportato dall’ordine dal titolo “Abitare il paese” in cui si propone ai bambini delle scuole diversi progetti su architettura e territorio – spiega Stefania Caccia, consigliere dell’Ordine degli architetti e responsabile della formazione – su questa base abbiamo quindi pensato a un percorso per i bambini tra i 5 e i 10 anni”. 

Nell’arco di sei mattine di dicembre, infatti, i bimbi di tutta Como sono all’opera con laboratori tematici adatti all’età, spiega Caccia: “I piccolini tra 5 e 7 anni lavorano sulla scomposizione di strutture come il Monumento ai Caduti, il tempio voltiano, la fontana di Camerlata e la Basilica di Sant’Abbondio in forme primarie in modo da poterne visualizzare la forma più facilmente”. 

I bambini più grandi sono invece al lavoro su percorsi più articolati: “Possiamo spiegare loro la storia della città, le caratteristiche romane con cardo, decumano e foro centrale. Raccontiamo di piazza Cavour come il porto della città. In questi giorni, poi, hanno prodotto delle cartoline disegnate da loro, corredate da una foto dei monumenti e da una dedica”. 

Tenerissime poi le dediche dei giovani architetti sui disegni della “rotatoia” di Camerlata e del “Tepio” Voltiano.

Oltre alle attività pratiche, i bimbi sono anche stati condotti in visita all’Ordine degli architetti.

“In questo modo l’ordine può aprirsi al territorio e dare un’idea della nostra attività ai ragazzi – conclude il consigliere Caccia- e far loro capire che è possibile scoprire Como in modi nuovi, non solo attraverso una noiosa guida turistica”.

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