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La mazzata sul Loggiato Dei Serviti. Francesco: “Pasqua per noi come luglio. Costi, spese, non so come faremo”

Tra le categorie che stanno vivendo la crisi dovuta alla pandemia e che sicuramente subiranno il contraccolpo della Pasqua “rossa”, ci sono anche gli albergatori comaschi.

Dopo mesi di attese, speranze e aperture rimandate a tempi migliori, nemmeno nel 2021 potranno accogliere molti clienti. E per le strutture ricettive, grandi o piccole che siano, è il secondo stop forzato che arriva in un periodo dell’anno che tradizionalmente segna un felice inizio di stagione sul Lario e in città.

Ne è testimone Francesco Galdini, titolare dell’hotel Il Loggiato dei Serviti che sorge a pochi passi dalla stazione di Como San Giovanni.

“La situazione è critica – spiega – stiamo lavorando poco, solamente con chi si sposta per motivi di lavoro. Dal weekend di San Valentino si era iniziato a muovere qualcosa finalmente, con la zona gialla, ma dall’inizio di marzo siamo tornati a zero nel fine settimana”.

Nei giorni feriali, infatti, qualche ospite arriva proprio per necessità lavorative. Ma non sono certo quei pochi clienti a riempire l’hotel, che conta 12 stanze in totale: “Quando ne abbiamo 4 occupate, è tanto – aggiunge Francesco – e solo nei giorni infrasettimanali. Nel weekend è un disastro, d’altronde chi si sposta sapendo che non può pranzare né cenare nei locali, che non può andare nei negozi perché sono chiusi? Bloccando quelle attività, inevitabilmente bloccano anche noi”.

Il problema, ovviamente, si riflette poi su tutte le spese che – ad albergo aperto nonostante l’assenza di clienti – gravano sui titolari delle strutture.

“Abbiamo dei costi fissi da pagare – sottolinea Francesco – l’ultimo ristoro ci è arrivato a novembre ma non bastava nemmeno per una rata mensile di affitto. Siamo stati esclusi dal ristoro di Natale, diversamente dai ristoranti, a fronte comunque di un calo del fatturato intorno al 60-70% nel 2020. Se ci fermano anche per tutto il mese di aprile, non so come faremo. Non possiamo programmare nulla a livello finanziario, né coi fornitori né col proprietario dell’immobile”.

E il mancato inizio di stagione, con la Pasqua blindata, dà l’ennesima mazzata agli albergatori.

“Per noi il nulla a Pasqua è molto grave – conclude – perché gli incassi di aprile sono equiparabili a quelli di luglio. E’ l’ennesima perdita. Teniamo aperto rischiando e sperando che qualcuno arrivi, con prezzi che non possiamo più abbassare perché già ai minimi storici”.

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