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La nevicata ha seppellito anche il catering per la scuola di Civiglio: “Veniteli a prendere o non mangiano”

Agli infiniti disagi segnalati due giorni fa a causa della neve, tra auto incolonnate, camion incastrati e corse degli autobus saltate, si aggiunge quello di una decina di bambini della scuola elementare di Civiglio rimasti all’ultimo secondo senza pranzo.

“Ieri (venerdi Ndr) noi genitori siamo stati avvisati alle 12.30 tramite messaggio che il servizio catering non era riuscito a raggiungere la scuola per consegnare il pranzo – racconta Matteo Introzzi, segretario del circolo Pd Como convalle e papà di un bambino che frequenta la scuola – siamo stati invitati, se possibile, ad andare a prendere in anticipo i nostri figli che, altrimenti sarebbero rimasti senza mangiare”.

Da quando, nel 2018, il servizio mensa è stato esternalizzato, infatti, il punto unico di cottura che serve le mense scolastiche si trova a Garbagnate Milanese e i pasti vengono consegnati tutti i giorni da un autista che ieri è rimasto bloccato come tanti dalla neve lungo la strada.

“L’autobus di linea era bloccato a Civiglio e l’autista, anche se munito di catene, non se l’è sentita di scendere – continua Introzzi – quindi i genitori si sono organizzati come potevano per raggiungere la scuola, chi in macchina, chi a piedi. E sui venti bambini che usufruiscono abitualmente della mensa, circa la metà è rimasta a scuola senza pranzo perché i genitori non sono riusciti ad arrivare a prenderli”.

Che la situazione sarebbe stata complessa, però, lo si era capito fin dal mattino: “Già il personale della cooperativa che fa assistenza ai bambini durante la mensa era rimasto bloccato con il bus a Garzola – dice – e aveva raggiunto la scuola a piedi e con l’aiuto di un papà che aveva offerto un passaggio. Vada per l’esternalizzazione ma la cosa incredibile è che, viste le previsioni meteo, nessuno si sia preoccupato di questi bambini e, già in principio, non si sia pensato a un piano B in caso di emergenze come questa”.

“Ricordo bene le rassicurazioni e le promesse che ci hanno fatto quando avevamo avanzato in Consigli le nostre perplessità circa il punto unico di cottura – aggiunge la consigliera comunale Patrizia Lissi (Pd) che ha raccontato il fatto in un post sul suo profilo Facebook ,e che abbiamo contattata per un commento – i pasti vengono preparati in una cucina a 35 chilometri di distanza e posso solo immaginare la fatica che avranno fatto gli autisti ad arrivare alle altre scuole città con le strade in quelle condizioni, figurarsi riuscire a salire fino a Civiglio. E ovviamente nessuno si è preoccupato di come risolvere il problema o almeno, a posteriori, di scusarsi. Certo, la neve è un evento eccezionale, ma anche in condizioni normali capita che i pasti arrivino freddi, come ho più volte segnalato, e mi è sempre stato risposto che si tratta di casi eccezionali”.

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