Bellagio, comune iconico sul Lago di Como, continua a essere una meta popolarissima per visitatori provenienti da tutto il mondo. Ma a fronte di una crescita costante, emergono nuove criticità. Luca Leoni, presidente degli albergatori di Confcommercio, ha offerto una fotografia lucida della situazione attuale e delle prospettive future, toccando temi chiave come i cambiamenti nei flussi turistici, la sfida dei trasporti e l’attesa apertura del nuovo Ritz-Carlton.
“Un turismo che cambia: più numeri, meno permanenza”
“Il cambiamento c’è stato a Bellagio come c’è stato in tutti paesi”, ha esordito Leoni. “Prima sono aumentati gli ospiti che si fermano sul territorio con le case vacanza, poi il passaggio solo giornaliero. E quest’ultimo è quello che crea maggiori difficoltà, come ha detto il sindaco di Menaggio, perché intasa le vie del centro, causa file e mette sotto pressione i servizi, come la pulizia dei cestini”.
Un altro grosso cambiamento è sicuramente la durata del soggiorno medio: “Una volta il turista soggiornava per settimane, oggi restano in media 2,6 o 2,7 giorni. È un turismo più ‘mordi e fuggi’, ma anche più attivo: vogliono vedere le ville, fare giri in motoscafo, trekking, passeggiate. E noi albergatori ci siamo dovuti adeguare, offrendo esperienze organizzate per farli sentire parte del territorio anche in poco tempo”.
“Trasporti obsoleti, servono soluzioni nuove”
Leoni è molto chiaro su ciò che secondo lui potrebbe migliorare la situazione: “Bisogna puntare molto di più sul trasporto pubblico, sui traghetti e rivedere completamente la filosofia degli orari. È una filosofia vecchia, ha 60 anni. Questi orari andavano bene in passato ma ora abbiamo esigenze diverse, bisogna che i grandi battelli che arrivano da Como scarichino i passeggeri in punti strategici, diluendo i flussi su tutto il lago“.
Il presidente degli albergatori ha suggerito un modello più moderno e funzionale: “Dovremmo pensare ai battelli come a una metropolitana leggera del lago“.
E per alleggerire i punti più congestionati, ha proposto soluzioni alternative: “Perché non usare Bellano invece di Varenna? Bellano ha un sindaco che sta lavorando molto bene, ha l’Orrido che attira molte persone, e la stazione è meno intasata. Da lì si potrebbero far partire motonavi non inquinanti verso il centro lago”.
Ma Leoni tiene a sottolineare un punto cruciale: “I mezzi pubblici devono dare la priorità ai locali: pendolari, lavoratori, studenti. Sono loro che li usano quotidianamente e devono rispettare orari fissi. Il turista, anche se ci impiega mezz’ora in più, non è un problema. Io vedo mezzi veloci per i pendolari e mezzi più lenti per i turisti che così si possono godere il panorama: un buon compromesso dove tutti possano usufruire del servizio“.
“Il Ritz? Una risorsa, non una minaccia”
Sul fronte del futuro, una delle novità più attese è l’apertura del Ritz-Carlton di Bellagio, prevista tra il 2027 e il 2028. Leoni è fiducioso: “Hanno un sistema di prenotazioni fidelizzato. I clienti del Ritz vanno al Ritz ovunque si trovino: al mare, in montagna, in città. Quindi non tolgono nulla agli altri: portano semplicemente una fascia di turismo molto alta, che è positiva per tutto il settore”.
Riguardo a possibili effetti negativi sulla concorrenza con le case vacanze, Leoni ha minimizzato: “Chi sceglie la Villa d’Este non andrà mai in un bed & breakfast. Non vedo nessuna problematica. Anzi, ben vengano queste aperture: significa che grandi investitori credono che il Lago di Como sarà attrattivo anche nei prossimi anni”.
E ha concluso con una riflessione emblematica: “Piuttosto che avere una struttura fatiscente da 40 anni, meglio un bell’albergo nuovo, con buoni ristoranti, negozi, piscine. È un incremento non solo della bellezza del territorio ma anche dei posti di lavoro. L’ultima cosa che mi preoccupa è la concorrenza“.
Un equilibrio tra turismo e vivibilità
Tra entusiasmo per il futuro e consapevolezza delle sfide, Leoni ha trasmesso una visione equilibrata: “Il turismo oggi cambia giorno per giorno. Dobbiamo essere pronti a rispondere alle nuove esigenze, ma senza dimenticare chi sul lago ci vive ogni giorno“.