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La rabbia di Elena e la voragine abbandonata sotto casa: “ComoCalor, ora basta”

“Da un mese viviamo con un cantiere sotto casa, che rende difficile accedere ai nostri posti auto. La cosa peggiore è che dal 19 dicembre gli operai non si sono più presentati. Addirittura ComoCalor (titolare dello scavo, Ndr) non risponde più alle nostre richieste”.

Così Elena Albonico, residente in una delle case di via Medici, angolo con via Corti a Como, racconta il calvario che deve affrontare da ormai trenta giorni.

Durante i lavori per porre rimedio ai guasti della rete, ComoCalor lo scorso dicembre ha dato il via a uno scavo proprio davanti all’ingresso dell’abitazione, come evidenziano le foto.

“Il primo intervento risale ai primi di dicembre quando un tombino aveva preso a fumare – racconta Albonico, ricordando l’inizio dei disagi – gli operai hanno cominciato i lavori, impedendo addirittura il transito verso il cancello di casa”.

COMOCALOR: TUTTE LE CRONACHE

Dopo alcuni giorni, grazie a diverse email e telefonate, spiega la donna, è stata posta una piastra di metallo per chiudere il buco scavato durante i lavori e permettere il passaggio delle auto: “Poi hanno asfaltato. Da allora, era il 19 di dicembre, non abbiamo più visto nessuno”.

Secondo quanto denunciato da Albonico, però, il cantiere abbandonato non è il solo problema legato ai lavori.

La nuova asfaltatura starebbe già mostrando i primi segni di cedimento: “L’asfalto nuovo ha due buchi da cui sta uscendo del fumo. Oltretutto, le vibrazioni hanno intaccato il manto stradale che ora appare crepato”.

Secondo quanto spiegato dalla donna, i disagi sono lamentati anche da altri residenti, la cui pazienza si sta esaurendo.

“All’inizio era possibile tollerare il prolungarsi del cantiere, in parte perché vedevamo gli operai al lavoro e in parte perché ci era stato detto che via Turati era in piena emergenza – spiega Elena – adesso che i lavori sono fermi e la situazione di via Turati si è risolta siamo arrabbiati. Sopratutto perché ComoCalor ha smesso di rispondere alle nostre richieste di chiarimento”.

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6 Commenti

  1. Confermo e mi associo a questo post per dire che il disagio oramai ha preso piede e anche in Via Colonna (anche per quanto riguarda la Croce Azzurra con le ambulanze) infatti da noi, appunto in Via Colonna hanno messo i cartelli che avvisavano degli imminenti lavori una volta aperta la voragine e sistemate le transenne che obbligano a entrare e uscire per il primo tratto della strada à senso alternato, gli operai non si sono più visti e la situazione che si è creata è non solo di disagio che ci sta se ci fossero gli operai al lavoro ma è anche di indifferenza e di menefreghismo a danni nostri sono circa 15 giorni che nessuno ci lavora sopra!

  2. Vergognatevi! Un modo di produrre acqua calda in modo ecologico…siete capaci di rovinare tutto! Il teleriscaldamento così non è affidabile perché non si possono lasciare interi condomini senza acqua calda e riscaldamento in pieno inverno! In via Acquanera sono anni che si hanno interruzioni!!! Vergogna!

    1. In modo ecologico si fa per dire… a parte che una parte del calore viene prodotto dalle caldaie a gas di comocalor… ma chiamare ecologica l’energia prodotta dal termovalorizzatore mi sembra un po fuori luogo

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