Salgono e si allargano i timori per l’impatto della chiusura totale della Statale Regina dal prossimo 29 novembre e fino al primo aprile 2022, come annunciato oggi dal quotidiano “La Provincia”, per l’avvio del cantiere per la Variante della Tremezzina.
La Uil comasca – con una nota firmata da Salvatore Monteduro, Vincenzo Falanga e Riccardo Cutaia – esprime profonda preoccupazione rispetto “agli effetti che potrebbero generarsi senza adeguati interventi di prevenzione sia in ambito di trasporto pubblico Locale e privato sia in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Un caso particolare e poi quello della Rsa Villa Stefania.
Chiusura Regina, Rsa Villa Stefania: “Nessuno ci ha ancora contattato, siamo in balia del nulla”
“La zona dei lavori è interessata tra l’altro dalla presenza della Residenza Sanitaria per Anziani “Villa Stefania” a Sala Comacina e conseguentemente da soggetti fragili che potrebbero avere bisogno di supporto esterno all’assistenza e cure sanitarie – prosegue la nota di Monteduro, Falanga e Cutaia – L’interruzione ordinaria della viabilità per 120 giorni può generare problematiche che sarebbe opportuno gestire preventivamente con protocolli di intervento da condividere con ATS ed ASST. Senza evidentemente tralasciare il rilancio della struttura già pesantemente segnata dall’emergenza sanitaria”.
Inevitabile poi la preoccupazione sindacale rispetto alla problematica relativa alla sicurezza dei lavoratori sul cantiere, “dove saranno impegnati più di 600 lavoratori che saranno dipendenti di varie imprese. Un settore quello dei cantieri edili a notevole rischio infortuni mortali o di grave entità”.
Chiesta, dunque, al prefetto di Como una convocazione d’urgenza della cabina di regia sul cantiere con il coinvolgimento dei sindacati, per “prevenire ed attenuare disagi e conseguenze drammatiche derivanti dai lavori previsti”.
Anche Confcommercio Como oggi ha espresso fortissime preoccupazioni per l’impatto dei lavori e la chiusura della Regina.
“Abbiamo chiesto di non chiudere oltre il 1 di marzo – afferma Luca Leoni Presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como – il 1 aprile mette a disagio moltissime strutture che hanno già pianificato un’apertura posticipata rispetto agli altri anni con una conseguente perdita di fatturato”.
“La stagione turistica ha inizio con il mese di marzo, i contratti e le prenotazioni si fanno con largo anticipo e avere una chiusura fino al primo aprile creerà sicuramente dei forti disagi – aggiunge l’associazione – Gli albergatori di Confcommercio Como chiedono a gran voce che si provino ad accorciare i tempi il più possibile. Sappiamo che la Variante della Tremezzina è un progetto importante e fondamentale ma è necessario tenere conto delle esigenze e delle difficoltà di chi opera sul territorio”.
“L’Associazione Albergatori – conclude Leoni – rimane come sempre a disposizione con spirito collaborativo per qualsiasi esigenza o necessità di confronto ma, visto il periodo dal quale stiamo uscendo, siamo seriamente preoccupati di avere ulteriori perdite e danni”.