Ormai è un’autentica battaglia quella dichiarata dalla Svizzera alla spesa più conveniente nei negozi e nei supermercati italiani.
Ultimo atto di questo disperato tentativo di arginare l’esodo dei cittadini svizzeri verso le attività comasche, varesine e di tutta la fascia di confine italiana dove riempire il carrello costa molto meno che nella Confederazione, è il parere della Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati secondo cui la riduzione della franchigia Iva non va solo dimezzata dagli attuali 300 euro a 150 franchi, come prevedeva il Consiglio federale, bensì ridotta addirittura a 100 franchi. Sopra quella cifra, in questo nuovo caso, l’Iva si pagherebbe, di fatto “tassando” anche spese piuttosto piccole fatte dagli svizzeri in Italia. A riferire la news, Tio.ch.
“Il motivo che sta alla base è quello di contrastare il turismo degli acquisti, riportando in Svizzera la creazione di valore” si legge nella nota di oggi dei servizi parlamentari.
E pensare che soltanto una settimana fa la commissione omologa aveva raccomandato al Consiglio federale di portare la franchigia dai 300 franchi attuali a 150, come chiesto d’altronde da una mozione approvata dal parlamento. Ma ora quel limite andrebbe “abbassato ulteriormente” secondo la Commissione degli Stati.
Va detto che una minoranza della CET-N continua a pensare che invece un dimezzamento della franchigia avrà conseguenze sul potere d’acquisto delle persone con reddito modesto, provocando nel contempo un aumento della burocrazia.
Attualmente, chi fa la spesa in Italia o in altri Paesi vicini per un totale fino a 300 franchi non deve dichiarare nulla in dogana e non deve quindi pagare alcuna tassa. Con l’obiettivo di scoraggiare il turismo degli acquisti e diminuire l’attrattiva dello shopping fuori dal territorio elvetico, il Parlamento ha accolto una mozione volta a riequilibrare questa franchigia.
Nel novembre 2023, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha quindi presentato un progetto in merito, proponendo di abbassare la franchigia a 150 franchi per persona a partire dal 1° gennaio 2025. Un taglio più drastico, era stato fatto notare all’epoca, incrementerebbe eccessivamente il lavoro di sdoganamento e i controlli ai valichi di frontiera. Ora, però, l’indicazione che cambia ancora la soglia.
8 Commenti
Siete proprio furbi!!!! Spendete soldi in Italia poi vi lamentate che gli stipendi sono Bassi??? E le aziende che dovrebbero aumentare lo stipendio dove li prendono i soldi se voi spendete in Italia???? Forse pensare e ragionare un po di più vi farà bene
Se le aziende pagherebbero gli stipendi giusti la gente non andrebbe fuori dalla Svizzera a fare la spesa “Pippi”!!!!!!
Odio, sarà un disastro alle dogana. A Gandria 3 ore di coda ?
Scusate. IVA Svizzera non è all’ 8,1 – 2,6%?
Benissimo.
Non cambierebbe nulla. Semplicemente gli svizzeri otterrebbero rimborso iva italiana sopra la soglia (o anche per intero acquisto) per una percentuale inferiore: sempre conveniente rimarrebbe l’acquisto in Italia!
Perché avrebbero il rimborso dell’iva?
Perchė cio che comprano viene esportato e paga l’IVA nel paese di destinazione.
Ci sono ancora innumerevoli sentieri una volta usati per portare merce di contrabbando in Italia che ora potrebbero diventare utili in senso contrario.
Son sempre stati utili al contrario, anche in passato… ci passavano i milioni (di lire) 😉