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“La Svizzera paga in Italia circa 300mila pensioni”. Un ‘rimborso postumo’ per chi ha lavorato fuori dai confini

Sono tanti i lavoratori che, dopo una vita passata all’estero per motivi professionali, scelgono di tornare nel paese d’origine. E tanti sono quelli che hanno trascorso parte della loro vita in Svizzera. Ebbene, “la Svizzera paga in Italia circa 300mila pensioni, un numero quasi uguale a quelle pagate dall’Italia nei 142 Paesi in cui l’Inps effettua pagamenti a titolo di rendite per la vecchiaia”.

A dirlo è stato Toni Ricciardi, storico delle migrazioni e vice presidente del Partito democratico alla Camera dei deputati, durante un convegno organizzato dall’Inps, su “emigrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”.

«L’importo pagato dalla Svizzera corrisponde, tra l’altro, a quasi 18 volte l’importo versato dall’Inps in territorio elvetico e al doppio di quanto l’Inps versa per pagamenti di pensioni all’estero. Credo sia necessario avviare una riflessione sulla ricchezza di questo fenomeno che contribuisce anche al ripopolamento delle aree del margine», aggiunge Ricciardi.

Questo tipo di mobilità, viene definito da Ricciardi come una specie di “rimborso postumo”, proprio per ricordare chi, “dopo una vita all’estero, torna nel Paese d’origine”. E coinvolge sia gli stranieri, che una volta acquisito il diritto alla pensione in Italia “tornano nel proprio Paese, sia i nostri connazionali, che rientrano in Italia al termine della loro vita lavorativa”.

“La scelta – spiega – non sempre è dettata da ragioni di tipo economico, anzi, deriva più spesso dal legame con il territorio, dalla qualità della vita, dall’affinità culturale che permane anche dopo molti anni trascorsi altrove. Questo rientro ha un impatto significativo sia dal punto economico che da quello demografico”.

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