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400 barche da adottare. Il Museo di Pianello apre il magazzino dei tesori: “Potrete esporle o metterle in acqua”

In attesa della riapertura di aprile, il Museo della Barca Lariana di Pianello lancia un’iniziativa rivolta a tutti gli appassionati delle imbarcazioni del nostro lago.

Per la prima volta, infatti, lo spazio espositivo apre le porte del suo magazzino ai sostenitori con “Adotta una barca”. A fronte di un centinaio di imbarcazioni esposte, sono circa 400 quelle che non vengono mostrate al pubblico anche per motivi di spazi limitati.

Ora, con l’idea di un’adozione “statica” oppure “dinamica”, i privati potranno aiutare a tutelare proprio quei gioielli lariani celati agli occhi dei visitatori.

“In magazzino abbiamo circa 400 barche che non sono esposte ma spesso sono ancora più belle di quelle che si vedono al museo – spiega il curatore del Museo della Barca Lariana Emanuele Seghetti – tutte sono adottabili: alcune necessitano di un’opera di restauro, ad altre basta solo una pulizia, altre ancora hanno crepe che fanno parte della loro bellezza. Sono tutte imbarcazioni dai 3 ai 12 metri di lunghezza”.

L’iniziativa, oltre a invitare i privati a prendersi cura delle barche, vuole anche cercare di mostrarle al pubblico in tutta la loro bellezza.

“In questo momento al museo abbiamo problemi di spazi, per via anche di importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento – osserva Seghetti – abbiamo quindi pensato che l’adozione fosse un modo per non lasciare le imbarcazioni chiuse in magazzino, molte non verranno mai esposte proprio perché manca lo spazio. Non è tanto un discorso di investimento quanto di tutela, il nostro obiettivo non è commerciale ma ci fa piacere che le barche siano viste ed esposte, che ci sia un richiamo che porti anche al museo. “.

Chiunque abbia a disposizione una grande vetrina, uno showroom o un ampio spazio espositivo e voglia arredarlo con una barca storica può quindi fare richiesta al museo e avviare l’adozione “statica” per quelle imbarcazioni che non possono essere più messe in acqua. Oppure, l’adozione può essere “dinamica”.

“L’unica cosa che chiediamo è di avere un rimando sul territorio – sottolinea il presidente del museo lariano – mettere la barca in esposizione, facendola vedere al pubblico. L’importante è che sia in posto coperto e tutelato. E poi c’è la possibilità dell’adozione dinamica, le barche restano al museo ma l’adottante fa tutti i lavori necessari affinché sia navigabile e poi la può portare anche via dal lago per raduni o eventi. Qui la spesa è ovviamente maggiore, la barca per tornare a navigare necessita di essere rimessa a nuovo perché è ferma da 20 o 30 anni”.

In base alle richieste, la direzione del museo proporrà le imbarcazioni all’adottante e valuterà gli eventuali lavori necessari. “La scelta viene fatta insieme – così Seghetti – noi tendiamo a conservare e non a ristrutturare le barche, quindi puntiamo a conservare lavorando su quello che c’è. È tutto un lavoro che viene concordato insieme, la spesa è relativa al lavoro fatto sulla barca. Stiamo ancora ragionando sulla durata della singola adozione, concorderemo con il privato in base a quanto viene investito sulla barca ma non solo”.

Chiunque fosse interessato può contattare il Museo della Barca Lariana tramite il sito web a questo link.

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