Esiste un momento peggiore per lanciare una nuova birra se non una pandemia mondiale che sta costringendo a casa tutti e ha chiuso a data da destinarsi bar, pub e ristoranti? No, ovviamente. Quindi perché non farlo?
“Presentare una birra in inverno, durante una pandemia e in una zona rossa? E’ chiaramente una follia” dice ridendo Andrea Spinelli, appassionato di buon bere, buon cibo (vi ricordate il food truck gourmet realizzato da un vecchio furgone postale polacco di cui vi avevamo raccontato l’anno scorso? Ecco, è suo) e uno dei soci di Gusto’, nome dietro il quale si nasconde un piccolo manipolo di amici amanti della buona birra e delle idee folli (che poi sono anche le migliori).
“In un momento di crisi per il turismo comasco però – prosegue Spinelli – ci piace pensare che anche una birra che parla del territorio possa essere un volano per il nostro lago. E poi è un modo per brindare a tempi migliori e, diciamo la verità, è una scorta speciale di lievito 2.0”.
E così, dalla passione per la birra artigianale e dall’amore per il lago è nata Lario Beer, la birra del lago di Como. E l’ha fatto in una “culla” davvero speciale, il pluri premiato birrificio BI-DU di Olgiate Comasco dove mastro birraio Beppe Vento ha dato vita a una Golden Ale “straordinaria, che supera le nostre aspettative, beverina ma di carattere, con 5 gradi di gradazione – come la descrivono gli ideatori – creata per farti assaporare fin dal primo sorso le atmosfere del lago più bello del mondo in una giornata estiva”.
Un’atmosfera come quella scelta per l’etichetta, apparentemente dal gusto retrò ma che, ad uno sguardo più attento, rivela tatuaggi in bella vista sulle braccia di eleganti bagnanti anni Trenta: “Si tratta di una locandina turistica storica che pubblicizzava il lago di Como che noi abbiamo osato toccare attualizzandola – dice Andrea – perché il lago è anche questo, modernità e tradizione”.
Insomma, se non puoi andare a berti una birretta vista lago, il lago te lo porta direttamente a casa lei. Lario Beer è disponibile sul sito lariobeer.com, al Birratrovo di via Carducci a Como e prossimamente in moltissimi locali del territorio.
Un commento
Un mio amico al telefono mi ha parlato di una quantità di interessantissime start-up che nonostante tutto stanno iniziando a operare in Lombardia. Una mia amica, che spero si metta in gioco, mi ha accennato alla necessità di un cambio politico a Como. Gente nuova che discuta su tutto e porti idee nuove in città superando l’empasse attuale e creando una città più verde e senza traffico. Ho sentito uno che è sta scrivendo un libro che io non vedo l’ora di leggere. Mia sorella mi parla di un progetto di una scuola diversa per integrare la formazione in presenza con strumenti evoluti di formazione a distanza. Un ragazzo mi ha detto che finita la pandemia si metterà in proprio e aprirà una bottega di lavorazione artistica del ferro. Un mio cugino vuole comprare una cascina e mettersi a fare l’agricoltore in Abruzzo. Non vedo l’ora che si esca dalla pandemia per vedere all’opera tutto questo e per andare a bere la birra di Beppe (fantastica fin dagli esordi di Ronago!) da Lario Beer. Non vedo l’ora non solo per godermi il piacere di bermi una squisita birra in un bel locale ma per godermi la compagnia di gente che non perde tempo a lagnarsi di tutto e continua senza paura a rimettersi in gioco anche in epoca Covid. Non dimentichiamoci che il piacere di essere nati e cresciuti a Como è sempre stato quello di vedere la creatività diventare impresa, o no?!? Motivo in più per tifare Andrea e i suoi amici. ?