“Penso che il Presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, sia l’interprete ideale per propagandare una città che pensa in grande e guarda al futuro”.
Avrebbe dovuto essere una chiacchierata informale a tre su Como Acqua e la politica cittadina. D’improvviso è diventata un’intervista con inattesa bomba atomica.
Così a un anno dal voto il coordinatore provinciale di Forza Italia, Mauro Caprani, lancia il presidente del Consiglio Regionale.
Se non un’incoronazione a candidato sindaco di Como, poco ci manca.
Con ordine.
Venerdì scorso è stato rinnovato il consiglio di amministrazione di Como Acqua, la società pubblica che gestisce quasi tutti gli acquedotti e gli impianti di depurazione della Provincia di Como. Realtà nata nel 2014, la più importante società pubblica della Provincia che si appresta a diventare, in termini di fatturato e occupazione, la più importante anche nei confronti delle società private.
Partiamo da qui con il coordinatore e poi sorpresa finale.
Enrico Pezzoli è stato riconfermato alla presidenza di Como Acqua. La scelta fatta tre anni fa si è rilevata giusta?
La dottoressa Laura Santin (membro del Cda) e Enrico Pezzoli hanno fatto un lavoro straordinario, anche in considerazione della loro giovane età. In meno di tre anni si è recuperato il tempo perso ed ora la società viaggia a gonfie vele. Peccato le tante, troppe polemiche sia all’interno del consiglio di amministrazione col terzo amministratore sia in assemblea tra i sindaci. Ora, in virtù della ritrovata sintonia con il Partito Democratico e con la nomina nel consiglio dell’avvocato Alessandro Mogavero auspichiamo una rinnovata spinta aziendale.
Un’assemblea composta da 150 sindaci si è espressa all’unanimità per la governance. Non succede tutti i giorni.
Mi ripeto: frutto del lavoro fatto ed un poco di merito anche della politica che, una volta tanto, è riuscita a trovare una sintesi nell’interesse generale dei Cittadini utenti. A dimostrazione che l’acqua “non ha colore”. Viaggiamo a diverse decine di milioni di euro l’anno per quanto riguarda gli investimenti; molto è stato fatto, dalle aggregazioni delle società operative territoriali alle gestioni in economia dei comuni ai margini della provincia. Ma la strada è solo segnata.
Si spieghi.
Personalmente auspico uno scatto in avanti nella ristrutturazione degli impianti, a cominciare dalle reti di distribuzione che nella maggior parte dei casi sono dei colabrodo, un ammodernamento degli impianti di depurazione, una attenzione particolare all’efficientamento energetico che farà risparmiare somme notevoli nel costo dell’energia elettrica, una interconnessione degli acquedotti a livello provinciale affinchè anche per i comuni che ora soffrono crisi idriche in alcuni periodi dell’anno possano essere sicuri che “l’oro blu” scenda regolarmente dai rubinetti di casa.
Non sono mancate polemiche sull’aumento delle tariffe, però.
Siamo sicuri che gli investimenti porteranno enormi benefici alle future generazioni. Il tutto anche a costo di alzare le tariffe, anche se solo momentaneamente.
Quindi quali progetti per il futuro?
Sviluppi obbligati. Anzi, sarebbe anche ora che la Provincia di Como si doti di una vera e strutturata multiutility che non si occupi solo del ciclo integrato delle acque ma di tutti i servizi essenziali necessari alla popolazione, a cominciare dai rifiuti. Se non saremo capaci di guardare avanti e pensare in grande, un passo per volta, i soliti noti prima o poi ci colonizzeranno.
Ma il Comune di Como già partecipa, anche se in forma minoritaria, nel capitale sociale di A2a
Appunto, i colonizzatori.
Lei però è anche coordinatore provinciale di Forza Italia, parliamo un po’ di Como?
Parliamone. Moderatamente però.
Manca un anno al voto. Da non molto siete rientrati in giunta dopo un periodo piuttosto turbolento vissuto dalla giunta Landriscina. È stata la scelta giusta?
Posso solo dire che i nostri assessori stanno lavorando egregiamente.
Ma?
Ma nulla. I cittadini sapranno giudicare l’azione amministrativa di un quinquennio.
Sembra quasi un de prufundis.
Como è sempre stata un Comune difficile da governare, per chiunque, soprattutto a causa della farraginosità degli uffici. Con il passaggio della patata bollente delle paratie alla Regione poteva sembrare che l’amministrazione avesse vinto un terno al lotto, vanificato poi dalla pandemia. Ma quella, purtroppo, l’hanno vissuta tutti i comuni della penisola.
Quindi?
Quindi credo che il centrodestra possa avere una altra occasione per governare la città. Certo è che servirà nuova linfa, nuove idee e programmi affinché Como possa continuare ad essere, con Roma e Venezia, la città turistica più riconosciuta ed attrattiva al mondo. Di sicuro non potremo più permetterci di essere la città che si occupa più di centri commerciali o che non presta la dovuta attenzione agli impianti sportivi. Se non recupereremo il tempo perduto nuove realtà turistiche, più aggressive ed attrattive anche senza avere le nostre bellezze naturalistiche, ci sopravanzeranno.
Soluzioni?
Como deve naturalmente ed obbligatoriamente avere una visione sul futuro, deve dotarsi del capitale umano necessario per affrontare sia le nuove sfide che la globalizzazione oramai dominante. Serve una squadra all’altezza, serve un volto riconosciuto e riconoscibile dotato della necessaria autorevolezza per essere “ambasciatore nel mondo” di una grande Como.
Sta dicendo che il personale politico attuale non è all’altezza?
Assolutamente no. Ho lavorato con ottime persone anche dal punto di vista umano. Sto solo dicendo che Como merita l’eccellenza.
E dunque chi sarebbe il candidato ideale?
Personalmente penso che il Presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi, sia l’interprete ideale per propagandare una Città che pensa in grande e guarda al futuro.
Urca, ma lui lo sa?
Come ho detto è una mia opinione.
6 Commenti
Vaiiiii Capraniiii!! Candidalo pure, così perdete!!! Avanti così, con il signor Fermi!! Il popolo non dimentica!
Per me non è il candidato ideale. Quanti milioni ( Nostri)per paratoie inutili la Regione sta ancora buttando? Sbaglio o Fermi è il presidente del consiglio regionale appunto? Cos’altro deve accadere alla nostra città depredata ormai di tutto?
Lo sforzo principale del centrodestra è far dimenticare rapidamente l’attuale disastrosa Amministrazione. La candidatura di Fermi è l’unica che ha qualche chance di ricompattare l’area di centrodestra su un nome. Sarà sicuramente confermata. Parlare senza condividere con i diretti interessati fa parte, ahimè, del repertorio di altri. In ogni modo, se posso dare un suggerimento, eviterei di metterci la faccia e rimarrei fermo per un giro cercando al limite altre alleanze se proprio non si può fare a meno. Un “Secondo tragico Fantozzi” sarebbe la fine dell’indigesta minestra riscaldata che è il centrodestra a Como ma anche, con Fermi, di una brillante carriera politica. ?
L’uomo perfetto. Perché Como coli a picco!
La notizia non è la candidatura di Fermi ma la “trombatura” quasi ufficiale dell’attuale sindaco….
Questo è lo stesso Mauro Caprani che lavora in Regione Lombardia, come portavoce del Presidente del Consiglio Regionale, tal Alessandro Fermi?
Ah sì, è lui.
Ok, nient’altro da aggiungere, vostro onore.