UBS mira a contenere al massimo i licenziamenti derivanti dall’integrazione di Credit Suisse, pur riconoscendo che l’impatto sull’organico non sarà nullo. Va ricordato, peraltro, che dopo l’acquisizione di Credit Suisse UBS aveva annunciato che, nell’ambito dell’integrazione, avrebbe tagliato circa 3000 posti nella Confederazione entro la fine del 2026. Contestualmente, prosegue il dibattito con le autorità svizzere (Berna/Consiglio Federale) sull’aumento dei requisiti di capitale minimo.
UBS licenziamenti e integrazione Credit Suisse: l’obiettivo è ridurre al minimo
Durante la presentazione dei risultati trimestrali, Todd Tuckner, responsabile delle finanze di UBS, ha confermato l’impegno della banca a “ridurre al minimo i licenziamenti” legati alla fusione. Nonostante l’ammissione di inevitabili esuberi, UBS sta attivamente cercando soluzioni alternative. Finora, molti dipendenti coinvolti nella ristrutturazione sono stati ricollocati in altre divisioni o hanno beneficiato di programmi di pensione anticipata.
La priorità: contenimento dei costi e risparmi miliardari
In seguito all’acquisizione, UBS aveva precedentemente annunciato un taglio di circa 3.000 posti di lavoro in Svizzera entro la fine del 2026. Sebbene i vertici non abbiano fornito aggiornamenti specifici su questo piano, l’accento è posto sul contenimento dei costi come obiettivo primario, più che sulla mera riduzione dell’organico.
UBS si è prefissata un obiettivo ambizioso di risparmio: 13 miliardi di dollari entro la fine del prossimo anno rispetto al 2022. Di questa cifra, ben 10 miliardi risultano già essere stati raggiunti entro il mese di settembre.
Requisiti di capitale UBS: la posizione della banca nel confronto con Berna
Il dibattito sui requisiti di capitale minimo resta uno snodo cruciale. Il Consiglio Federale svizzero intende incrementarli per rafforzare la stabilità del sistema e prevenire futuri interventi di salvataggio statale.
Tuckner ha precisato che UBS partecipa “formalmente” alle discussioni in corso con l’esecutivo, sebbene i contatti siano descritti come limitati. La banca ha già inoltrato le proprie osservazioni riguardo la consultazione sulla modifica dell’ordinanza sui fondi propri e si prepara a fare altrettanto per quella relativa all’obbligo di copertura con capitale proprio delle filiali estere.
Analisi del titolo UBS in Borsa: prestazioni e impatto dell’incertezza
Il dossier dei fondi propri rappresenta un elemento di incertezza che influenza da tempo le prospettive di UBS, riflettendosi anche sulla performance del titolo UBS in borsa. L’incertezza normativa, infatti, ha reso il titolo meno dinamico rispetto ad altri concorrenti, tenendo a distanza parte degli investitori.
- Al momento dell’analisi (ore 14.00), l’azione UBS registrava un calo dell’1% rispetto alla chiusura precedente.
- Nonostante le fluttuazioni odierne, la performance annuale rimane solida: dall’inizio di gennaio, il titolo ha guadagnato l’8%.
- Le prospettive a lungo termine sono positive: il guadagno è dell’8% sull’arco di un anno e di un notevole +188% su un periodo di cinque anni.
 
				 
															 
															 
															 
															 
															 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
					 
					