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Ormai è un’onda. Le maestre della scuola gioiello a Rapinese: “Ecco la bellezza che avete deciso di cancellare”

Ormai è un’onda. Dopo la lettera delle maestre della Scuola dell’Infanzia di Salita Cappuccini e quella delle colleghe della Scuola dell’Infanzia Raschi, questa sera in redazione è arrivata quella delle insegnanti della Scuola dell’Infanzia Carluccio di via Volta, in centro Como. Il documento è rivolto al sindaco Alessandro Rapinese e al Provveditore agli studi.  Alleghiamo il testo integralmente di seguito.

Siamo le insegnanti della Scuola dell’Infanzia L. Carluccio in servizio e non. Desideriamo esternare il nostro stato d’animo alla luce della delibera ormai assunta dalla Giunta in data 15 ottobre che ha decretato, la chiusura della scuola e di altre scuole della città per l’anno scol. 2025/26.

I pensieri e le emozioni che si sono accavallate in noi a questa notizia sono state tante ma immediatamente sono prevalse amarezza e delusione. Infatti, nonostante i diversi messaggi di chiusura a noi pervenuti in questo mese, speravamo e auspicavamo che forse alla fine i cittadini, genitori e docenti, sarebbero stati ascoltati, ponendo attenzione ai loro timori e alle considerazioni poste, per cercare soluzioni che andassero nella direzione di un Bene comune.

Noi, vogliamo ancora credere al valore democratico delle Istituzioni.

Invece, non c’è stato nessun confronto a tavolino sulla problematica né con la Scuola (docenti) né con il territorio (genitori, sindacati). Tutto è stato deciso sulla testa delle famiglie, dei docenti, dei bambini. Nulla sono valsi gli appelli, le richieste, gli inviti, perfino della Regione, perché la giunta rivedesse la scelta di chiusura delle scuole, scelta che, fuori da ogni dubbio, causerà disagi all’utenza.

Arrivati a questo punto desideriamo a voi raccontare quale Scuola avete deciso di cancellare e annullare per sempre.

Una scuola è tale non solo perchè la creano e la progettano i docenti che ci lavorano, ma tanto fa anche il luogo dove nasce, quelle mura, quegli spazi esterni la determinano e ne condizionano la sua storia. La scuola di Via Volta è ubicata nel centro storico di Como e offre ai piccoli utenti anche Arte e Bellezza infatti è sotto la sovraintendenza delle Belle Arti.

Dietro a un cortile interno alle mura della Città, una porta rossa racchiude un Mondo. È una scuola che ha trovato persone (genitori, dirigenti, docenti e non) che con entusiasmo, determinazione e passione l’hanno resa un “luogo” bello e accogliente in cui vivere e lavorare.

La stessa architettura del luogo e il cortile interno comune alle tre classi, con le sue luminose vetrate contribuiscono al conseguimento degli obiettivi pedagogici quali l’autonomia, la socializzazione, il benessere emotivo. Infatti tutti i bambini della scuola possono ampliare, lo spazio classe direttamente all’area aperta, con facilità, in autonomia e senza barriere architettoniche (caratteristica questa presente in tutta la scuola!) per svolgere attività didattiche diversificate in base ai propri bisogni e ritmi, non solo, ma, favoriti da una struttura accogliente e raccolta, gli stessi socializzano e conoscono nuovi bambini e docenti.

Di seguito le riflessioni che desideriamo porre alla vostra attenzione.
Dietro ad ogni scuola si cela oltre a quello educativo, un aspetto sociale e umano. Siamo l’unica scuola dell’infanzia pubblica racchiusa tra le mura della città, inserita in un contesto tranquillo, lontano dai rumori e dal traffico. L’ubicazione della scuola favorisce le uscite didattiche finalizzate alla scoperta del territorio (biblioteca comunale, il Duomo, il Palazzo del Comune, il lago, Brunate e la sua funicolare Città dei Balocchi, il teatro Sociale ecc.) e, sottolineiamo, senza l’utilizzo di mezzi pubblici e contributi economici da parte delle famiglie. La continuità educativa tra i vari ordini di scuola è favorita anche dall’uso della palestra del Comune Mariani, per un progetto di psicomotricità, palestra ubicata proprio dietro la primaria di via Perti.

Tutta questa opportunità formativa varia e facilmente proponibile, legata al territorio, è stata annullata dalla delibera da voi assunta. Per quanto riguarda gli spazi interni, all’ingresso della scuola un piccola area verde, a misura di bambino, è il ”giardino dell’amicizia”. Un gioiello costruito negli anni con l’apporto manuale ed economico dell’Istituto, dei genitori e dei nonni. Qui i bambini, mentre sperimentano attività di osservazione, piantagione o semina, si educano al rispetto e alla cura della Natura.
Anche questa opportunità educativa e formativa legata al mondo naturale, in un’area silenziosa e raccolta, favorevole alla concentrazione dei piccoli, è stata ora cancellata.

Continuando, all’interno godiamo di un cortile che i genitori, in concerto con le precedenti amministrazioni, hanno reso colorato e funzionale, sistemando la pavimentazione e rendendolo efficace per la gestione degli spazi, con giochi disegnati e percorsi per tricicli o biciclette. Un altro spazio esterno è occupato da un grande albero che dona frescura e fa da sfondo a racconti magici, alle castagnate, ai giochi d’acqua nei giorni più caldi. Sopra le mura, da una scalinata interna, accediamo a un giardino pensile dove, all’ombra dei suoi alberi prendono vita momenti di condivisione, feste, giochi vari e la possibilità di un contatto diretto ed esplorativo con il prato e i suoi animali. In città tutto questo noi lo consideriamo un lusso…

Ogni bambino è unico irripetibile, si raggiungono progressi collettivi dove nessun alunno resta escluso dal percorso educativo di classe o di scuola. Ognuno procede nel raggiungimento di traguardi e competenze secondo i propri tempi e ritmi in un contesto socializzante e inclusivo.

A questo proposito vorremmo indicare un’altra importante riflessione legata questa volta alla disabilità.
Abbiamo sempre posto attenzione all’integrazione e all’inserimento degli alunni con fragilità. Vogliamo fortemente sottolineare che le famiglie affaticate dalla disabilità o da qualsiasi altra fragilità vanno sostenute, agevolando loro la gestione della quotidianità e offrendo loro un servizio adeguato.

Noi insegnanti, all’interno della pratica educativa, ci mettiamo in gioco per fare squadra, per costruire progetti educativi efficaci e condivisi, rimodulando talvolta la nostra filosofia di ” fare scuola” per essere maggiormente rispondenti alle esigenze dei singoli alunni senza o con fragilità. Nella scuola non sono state “integrate” le diversità/differenze, ma “incluse”, riconosciute, accolte e valorizzate. Il progetto educativo/didattico si arricchisce di strategie pedagogiche e metodologiche affinché ciascuno alunno possa esprimere le proprie potenzialità. Gli alunni risultano “attori attivi” e non fruitori passivi dell’esperienza, questo è stato colto e vissuto anche dagli stessi genitori/ famiglie, che apprezzano/stimano e vivono la scuola come grande punto di riferimento. Il cambio di scuola annullerà anche questo percorso costruito dalle docenti negli anni con professionalità, arrecherà a tutti i bambini e soprattutto ai più fragili disorientamento, e alle stesse famiglie un grande disagio.

Chiudere una scuola significa perdere “la storia” di quella scuola costruita insieme negli anni con gran lavoro e impegno da parte dei genitori e degli insegnanti, storia che ne costituisce valore, identità e cultura, storia che, con questa scelta, si perderà per sempre.

In questi ultimi anni l’Amministrazione comunale ha investito economicamente nella ristrutturazione di alcuni locali della scuola, sono stati acquistati nuovi arredi e materiale didattico al fine di rispondere nel modo più adeguato alle esigenze degli utenti
Abbiamo acquistato e installato una Lim per rendere più interattive le nostre attività ed è stato predisposto la linea perché ogni classe potesse avere la propria Lim.

Tanta fatica e investimenti di risorse per niente?

Aggiungiamo un’altra considerazione non meno importante delle altre. Mentre prima i bambini potevano raggiungere la scuola in autonomia e in un clima più sereno perché con tempi più diluiti, la scelta della chiusura comporterà una diversa organizzazione familiare per accompagnarli dall’altra parte della città, magari con mezzi propri e/ o pubblici. Questo andrà a discapito dello sviluppo delle autonomie dei bambini, con ricadute negative sul rispetto dei tempi di ognuno.

La Montessori con la sua ricerca ha evidenziato e trasformato in filosofia educativa il rispetto dei tempi del bambino.
Ancora: chiudere questa scuola e anche il plesso di via Perti, vuol dire sradicare i bambini dal loro quartiere, luogo dove tessono amicizie e frequentazioni che durano nel tempo, vuol dire sottrarre all’infanzia questa importante opportunità.

Concludendo, la scuola è un luogo complesso dove convergono valori, ideali, progetti, entusiasmi, lavoro appassionato. La scuola è vicende umane, relazioni, vita, percorsi educativi, e non può e deve essere condotta a valutazioni meramente di calco numerico, ma osservata e valutata da altri parametri. Nella delibera si cita di” garantire che le risorse economiche siano impiegate efficacemente”. Invece noi vediamo in questa scelta la cecità di perdere l’attenzione all’esperienza positiva della scuola da anni consolidata, e ciò che attiene all’esperienza educativa e formativa dei giovani.

La scuola è una comunità che opera e converge le proprie attenzioni su quanto c’è di più prezioso per noi e per il mondo perchè il domani sarà nelle loro mani: le future generazioni. Noi adulti abbiamo una grande responsabilità in questo senso.

Per loro la scuola è un ricordo, un posto sicuro di crescita e di scoperta. È uno spazio in cui gli individui formano la propria identità impregnata da un sentimento d’ appartenenza individuale e collettivo. Poniamo ancora alla vostra attenzione che La Carluccio, non ha mai avuto problemi di numeri anzi abbiamo sempre avuto la lista di attesa. Le tre classi del plesso sono sempre state al completo e abbiamo accolto e inserito bimbi di origini e culture diverse che a scuola imparano a stare insieme per diventare i futuri cittadini di questa città. Ed ora, alla luce della vostra delibera, tutto questo e altro ancora che non abbiamo qui riportato per non dilungarci ulteriormente, non potrà più essere…

Ci e Vi chiediamo: perché Como, città ricca e benestante, è fra gli ultimi posti in Lombardia per investimenti nel settore educativo? E ancora: perché non porre la giusta attenzione al disagio che questa scelta arrecherà nei bambini, nelle famiglie, fra i docenti? E per ultimo: “Perché annullare tanta Bellezza!”.

Le docenti ed ex docenti della scuola dell’Infanzia L. Carluccio
Elena Amato, Giusi Magnani, Francesca Pellegrino, Domenica Previtali, Angelica Sansone, Lettieri Severina, Gabriella Torre, Romana Zaccari, Donata Brunelli, Teresa Di Santo, Micaela Mazzon, Simonetta Zerboni

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