Si è tenuta nei giorni scorsi la finale della First Lego League, il concorso internazionale rivolto agli innovatori di domani che sfida i ragazzi a pensare come scienziati ed ingegneri e che dal 1998, anno di avvio, ha visto la partecipazione di oltre 40.000 team provenienti da circa 100 Paesi diversi in tutto il mondo.
In particolare, la competizione è tra squadre di ragazzi dai 9 ai 16 anni che devono progettare, costruire e programmare robot autonomi, applicandoli a problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, per cercare soluzioni innovative.
Il Team “infinityBots” della International School of Como ha vinto il premio “Best Innovation Project” battendo altri 200 partecipanti.
Il progetto “InfinityBots” presentato da Leonard (17 anni), Michelangelo (15) e Tomaso (16) prende spunto dalla constatazione che possiamo trasformare degli spazi aperti in luoghi per delle attività ma purtroppo le opportunità già esistenti sono sotto utilizzate o mal tenute; specialmente durante la pandemia da Coronavirus, la gente è diventata sempre più consapevole della scarsa igiene delle attrezzature sportive pubbliche o condivise.
La soluzione studiata è in un materiale innovativo e rivoluzionario in grado di autosanificarsi. La scienza che sta dietro al progetto è basata sugli ioni d’argento, molecole naturalmente disinfettanti già in uso nell’industria della moda per applicazioni simili. Il sudore degli atleti viene assorbito da uno strato spugnoso e disinfettato attraverso le particelle di ioni d’argento presenti all’interno. Il prodotto può essere usato in molti modi, come ad esempio per i tappetini da yoga.