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Leoni (Albergatori): “Turismo, il 2024 anno già da record sul Lago di Como. Il personale? Dall’Argentina”

Che il 2024 sarà un altro anno al top per il turismo sul Lago di Como è una certezza anche per Luca Leoni, da circa trent’anni un’autorità nel settore. Imprenditore con due alberghi a Bellagio, presidente degli albergatori di Confcommercio Como e vicepresidente di Federalberghi Lombardia. Leoni è anche un uomo abituato a guardare sempre avanti e la sua prossime sfida è l’allungamento della stagione, che, poi lo spiegherà bene, è indispensabile anche per la tutela del personale di comparto.

Iniziamo però con le sensazioni sulla stagione in arrivo, da Pasqua all’estate.
“Se devo guardare le prenotazioni per Pasqua e i per ponti, a pelle il 2024 supererà anche l’ultima straordinaria stagione. Se invece ci dovesse essere qualche intoppo estivo, comunque saremo sui livelli del 2023. Già si vede adesso il movimento. I miei due alberghi di solito sono una cartina tornasole e le previsioni sono ottime”.

Sarà assalto già per Pasqua?
La Pasqua e i ponti sono ferie più legate agli italiani, quindi potrebbe esserci una incidenza del meteo, ma guardi che i flussi turistici non si sono mai fermati. Basta osservare i numeri della Navigazione, che per fortuna ha accolto la richiesta di anticipare l’orario estivo al 18 marzo. Anche d’inverno hanno avuto tutti i battelli pieni, si deve ragionare sul servizio potenziato tutto l’anno ormai.

Sulla Regina resta l’incognita cantiere della variante della Tremezzina.
Ho letto che al momento sono programmati i movieri fino al 31 marzo, io confido in un prolungamento, perché altrimenti sarà problematico e rischiamo di restituire ai turisti l’immagine di un territorio poco efficiente e organizzato a livello di servizi.

Ok la Navigazione a pieno regime tutto l’anno, ma tanti alberghi chiudono ancora d’inverno.

Questo è l’ultima stagione, vedrete che il 2025 sarà l’anno della destagionalizzazione completa. Non sono cambiamenti semplici, anch’io mi sono organizzato con i miei alberghi per quel traguardo. Il 6 febbraio 2026 ci saranno le Olimpiadi di Milano Cortina e tutte le strutture del Lago di Como saranno pronte.

Sarà un turismo diverso quello di quest’anno sul lago?
Non credo, ormai i flussi sono diciamo consacrati e diversificati, tra Altolago più di confine e legato ad attività sportive, ovvero più tedesco, gli anglofoni in Tremezzina… poi ci potranno essere un po’ più di cinesi, qualche russo, ma è difficile spostare i flussi. Oggi il turista acquista con largo anticipo il biglietto aereo anche per risparmiare, poi riserva immediatamente l’albergo. Si ragiona in anticipo anche di un anno. Nelle nostre strutture abbiamo già prenotazioni per il 2025. Abbiamo raggiunto un livello di occupazione delle camere del 75% tra aprile e maggio, che arriva al 100% in giugno e resta all’80% poi fino a settembre. Per questo credo sia il momento di cambiare, di allungare la stagione anche per il bene del personale.

In che senso?
In materia di welfare e contrattuale. L’avete scritto anche voi l’altro giorno, il Musa di Ossuccio ha tutto il personale che turna con due giorni di riposo – di solito nel turismo c’è una sola giornata libera – e ha contratti a tempo indeterminato, non solo per pochi mesi. Dobbiamo lavorare sul welfare dei dipendenti, essere di supporto alle famiglie, iniziare a dare stipendi buoni e il doppio riposo settimanale. Così si è più attrattivi anche per i giovani e si forma personale di qualità. Lo dico da tanti anni, si deve lavorare per vivere e non vivere per lavorare. In un hotel sempre pieno, turnare i giorni di riposo tra il weekend e la settimana non è certo un problema. Per trovare il personale di qualsiasi livello restano però alcune criticità.

Quali ad esempio? La retribuzione?
Sicuramente sì, c’è una pressione fiscale molto alta. Un imprenditore riesce a dare 1.500 euro a un dipendente, se volesse arrivare a 2.000 ci sarebbe una ulteriore scure a livello di tassazione. Invece si dovrebbe incentivare una forma di bonus per il personale che merita. Poi ci sono i costi degli alloggi che hanno raggiunto livelli difficili da sostenere. In questo momento per il personale vanno di moda gli argentini. Io ho qualche collaboratore dall’Argentina, hanno il passaporto italiano, sono ottimi lavoratori, giovani, nel loro Paese c’è un’inflazione insostenibile. Quando faccio sapere che serve un aiuto in hotel, nel giro di un giorno arrivano 20-30 domande da parte di giovani o meno giovani pronti a trasferirsi. Però spesso si tratta di famiglie, marito e moglie, con figli a carico, devono investire gran parte del loro stipendio nell’affitto di un appartamento.

Come si può uscire da questa impasse?

Come da tutti i problemi, mettendosi a un tavolo e cercando delle soluzioni. Lo ha proposto il mio amico chef Davide Lacchini. Albergatori, cuochi e operatori alberghieri studino insieme un piano di rilancio relativo al personale del lago più bello del mondo.

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11 Commenti

  1. Leggo commenti assurdi. Gente che spera nel maltempo per fermare il turismo. Meriterebbero la fame, polenta e missoltini tutti i giorni come il loro nonni

  2. Conosco molto bene la realtà dell’ hotel du Lac dove mio marito lavora da più di vent’anni ed io stessa ho lavorato in passato….posso garantire che il personale (anche non italiano) è trattato equamente sia a livello stipendio che a livello umano. Posso affermare con certezza che i salari sono al di sopra della media del contratto nazionale di lavoroForse prima di stilare giudizi e critiche azzardate dovreste informarvi meglio .

  3. ….visto che volete vivere da eremiti…esistono tante caverne….io invece mi auguro che le vostre case tornino ad un valore misero….ringraziate chi da valore al posto dove vivete…..eremiti

  4. Fa piacere sapere che almeno per qualcuno sia tutto rose e fiori!
    Vedo che però si glissa elegantemente su un aspetto, indubbiamente poco piacevole: e che redditi denunciano costoro a fronte di cotanta cuccagna? quanto pagano di tasse?
    Per conto mio osservo che:
    -tutti gli anni sia gli alberghi di lusso che quelli più modesti procedono ad effettuare lavori ordinari/straordinari impegnando legioni di tecnici, carpentieri, elettricisti ecc. e per importi non da ridere (vedi sulle licenze 50, 100, 200, fino a 500 mila euro!)
    -i dipendenti li pagano una miseria, e lo dichiarano pure, tanto che ora devono andare a prenderli non più in Albania, Romania, Marocco ecc. ma fino in Argentina dove sono proprio ridotti alla fame nera
    -i prezzi che praticano non scherzano certo: per un piatto di spaghetti, pomodoro e basilico ho visto listini fino a 15 euro (!!!), tanto qualche babbeo di turista con le tasche piene gli casca sempre dentro
    E allora?? Si può sapere almeno qualche cifra giusto per poter sopportare con minima consolazione l’immane trambusto che ce ne viene a noi poveri comuni cittadini per i mesi a venire?
    P.S. Alla Agenzia delle Entrate leggono i vostri servizi?

  5. A voi andrà pure bene questo turismo di massa, a me e a tanti residenti invece risulta fastidioso, e poco sostenibile per il luogo in cui ci troviamo, il troppo stroppia…

  6. La Navigazione ha tutti i battelli pieni, eppure il personale anche qualificato scappa perché sottopagato. In compenso assumono “managers” con stipendi a cinque cifre.

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