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Lettera agli infermieri di Dario Cremonesi (Opi Como): “Avete reso possibile l’impossibile. Grazie”

Domani, 12 maggio, sarà la Giornata Internazionale dell’Infermiere. Una data inevitabilmente ancora più sentita quest’anno, nel pieno della pandemia legata al Coronavirus.

Necessariamente annullati gli eventi previsti anche a Como per la celebrazione, il presidente dell’Ordine degli infermieri di Como, Dario Cremonesi, ha comunque voluto lanciare un messaggio a tutti i colleghi.

“Tutto ciò che era pianificabile e affrontabile, tutto ciò che le diverse scienze concorrevano a risolvere, è diventato superabile e finanche superfluo, per rottura degli schemi che gli strumenti operativi, dalle linee guida alle procedure, permettevano di gestire al meglio – scrive Cremonesi – L’emergenza sanitaria è rapidamente diventata emergenza organizzativa ovunque e senza sconti, dalle aree critiche e intensive all’assistenza domiciliare, dagli ospedali alle RSA, dai pazienti cronici con più patologie, alle persone sane, dagli anziani ai più giovani. Nessuno escluso”.

“Il sistema salute – aggiunge – ha funzionato grazie al quotidiano, incessante, ostinato senso di abnegazione di persone che hanno lavorato per la cura e per l’assistenza di pazienti soli e isolati dal mondo e dagli affetti, proiettati in un incubo da condividere solo con i propri operatori sanitari di riferimento, e tra questi, ancora e instancabilmente, gli infermieri”.

“E’ stata affrontata la Fase 1, l’ondata peggiore, in cui anche gli stessi professionisti sono passati dalla parte opposta della barricata, e tra questi purtroppo alcuni non ce l’hanno fatta. Il nostro sistema, ancora tra i migliori al mondo, ha subito un efferato attacco da parte di un nemico sconosciuto e ha fatto ricorso alle sue armi nutrite di scienza, di valori e di principi dell’esercizio professionale”.

“Grazie a tutti gli infermieri che hanno reso e stanno rendendo possibile l’impossibile – conclude Cremonesi – al fianco di altrettanti professionisti con cui condividono sacrificio, fatica, sconfitte, senza divisioni professionali ma, al contrario, con unità di intenti e di azioni che in ogni momento riescono ad accrescere il numero delle persone guarite dal Covid-19. Grazie a tutti gli infermieri che lavorano negli ospedali, nelle RSA, sul territorio o che assistono i pazienti direttamente al domicilio”.

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