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Trenord, la pendolare comasca esasperata: “Soppressioni, ritardi cronici, rincari. Ci vogliono tutti in macchina?”

I problemi per i pendolari che usufruiscono dei treni per studio o lavoro, in particolare sulle linee Trenord Como-Milano e viceversa, continuano a tenere banco (così come il maxi aumento di stipendio del top manager dell’azienda). Oggi ospitiamo ancora una volta la lettera di una viaggiatrice esasperata, Cristina. La pubblichiamo integralmente di seguito, allegando anche il messaggio inviato alla società per segnalare la serie di problemi (per segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.866795).

Buongiorno,

vorrei segnalare i reiterati disservizi ferroviari, che riguardano nel 90% dei casi Trenord, in costante aumento negli ultimi mesi.

Oltre ai ritardi cronici 9 volte su 10, si segnalano soppressioni continue di alcuni treni (ad esempio il 7,15 che da Camerlata arriva a Cadorna) o, da Cadorna, il treno delle 18. Questi treni 2 volte su 3 vengono soppressi per “mancanza di materiale”, che non si capisce bene cosa significhi. Nessuno sa dare delle spiegazioni, né capitreno, né controllori, nessuno. Al customer care di Cadorna ripetono in continuazione la frase sopra.

Nel frattempo le tariffe sono aumentate, ma la qualità è peggiorata. Ogni 2×3 viene annunciato un guasto, un problema tecnico, uno sciopero, mancanza di personale, e chi ne ha più ne metta.

Visto che i dirigenti di Trenord continuano a fare spallucce, Regione Lombardia è assente e il governo non si pronuncia, qual è l’alternativa per i pendolari? Affollare ancor di più le autostrade e strade provinciali già congestionate? Produrre maggior inquinamento?

Tutti si riempiono la bocca di bei concetti come “mobilità sostenibile”, “approccio green” e tanti altri, ma nessuno si chiede quale sia il loro significato e come si passi dalla teoria alla pratica.

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10 Commenti

  1. Condivido ogni parola scritta dall’autrice della lettera. Sono pendolare anch’io sulla linea Como Milano e ormai la situazione sfugge di mano, non solo il costo dei biglietti aumenta a fronte di un servizio in continuo peggioramento ma, specialmente per i lavoratori, nessuno li giustifica quando arrivano al lavoro in ritardo, nessuno gli permette di recuperare ne soldi spesi per abbonamenti ne ore perse in questo modo assurdo. È frustrante e disarmante. Vedo che i passeggeri che sentono questo problema non sono pochi, non si potrebbe creare una associazione pendolari di questa linea che possa far sentire la propria voce in modo univoco e in massa? O se esiste già, qualcuno può gentilmente segnalarmela? Grazie e buona giornata

  2. «Tutti si riempiono la bocca di bei concetti come “mobilità sostenibile”, “approccio green” e tanti altri, ma nessuno si chiede quale sia il loro significato e come si passi dalla teoria alla pratica». Sicuramente non se lo chiede né Regione Lombardia né l’attuale governo, ai quali della sostenibilità non importa nulla. Anzi: non ci credono proprio. Non parlo del Ministro dei Trasporti, perché è tutto impegnato nel faraonico quanto inutile progetto del ponte sullo stretto di Messina (da lui stesso osteggiato fino a non molti anni fa), e quindi di tutto il resto – anche della “sua” Lombardia – non s’interessa. Gli “operosi” lombardi dovrebbero tutti riversarsi sui binari e in mezzo alle strade e alle autostrade e bloccare tutto: ci sarebbe da ridere. Magari Regione, Governo e Ministro allora si sveglierebbero.

  3. Altra giornata campale ieri. Ormai si parte e non si sa se si arriva, quando si arriva, se e quando si ritorna. Tuttavia. non condivido solo una cosa di quello che scrive la mia collega “pendolare”. Il colpevole è principalmente uno: la Regione Lombardia. Ha la delega sul trasporto locale. Quando un manager, scelto da Regione Lombardia, è incentivato sull’utile prima delle imposte (EBITDA), si dedicherà essenzialmente all’aumento dei ricavi (aumento tariffario) e sulla riduzione dei costi che essenzialmente, in ambito ferroviario, sono la riduzione dei costi di manutenzione (una minore frequenza dei controlli sul materiale rotabile); le retribuzioni (mancati rinnovi e scioperi); energia (meno carrozze per ridurre i consumi). Insomma, tutto quello che serve per aumentare i disagi e peggiorare il servizio. È una scelta politica che è fatta dal governo di destra in Regione Lombardia. Ma sono coerenti, altrimenti che governo di destra sarebbe……. 😊

    1. Finalmente un commento intelligente in merito al trasporto ferroviario! Aggiungiamo anche che l’amministratore delegato di trenord si è visto aumentare del 20% la retribuzione annuale proprio in virtù degli indici EBITDA, arrivano a guadagnare SEICENTOVENTISETTE MILIONI DI EURO ALL’ANNO! Ovvero 3 volte lo stipendio del presidente della repubblica, sono la bellezza di quasi 48 k al mese, con tutti sti soldi altro che rinnovi per il personale, e manutenzioni ai treni e all’armamento

    2. A volte non si parte nemmeno, se è per quello. E se è vero (ed è vero) che la colpa è di Regione Lombardia, ebbene allora che questa colpa se la carichino sulle spalle soprattutto coloro che hanno rinnovato con il loro voto, e con bello slancio, la fiducia nel passato governo di questa regione. E se tra costoro ci sono dei pendolari – non possono non esserci! – che la prossima volta si ricordino, prima di mettere la croce, dello scempio che Fontana&C (che comunque sono emissari dell’attuale governo centrale) hanno fatto, negli anni, dei trasporti e della sanità.

  4. …idem autobus….sicuri che ora la situazione è migliorata come scritto due giorni fa??
    Oggi corse saltate….e bus pieni
    Continuiamo pure a prenderci in giro

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