Al parcheggio “Metropark” di via Venini, a due passi dalla stazione San Giovanni di Como, si può pagare la tariffa oraria (un euro per ogni ora o frazione), la tariffa giornaliera (13 euro) oppure in caso di eventi sportivi (massimamente le partite di calcio) un forfait di 5 euro per la durata dell’evento stesso.
Si può pagare in contanti o con carte ma – e questo è l’oggetto della lettera di protesta dell’ex parlamentare comasca Rosalba Benzoni – a patto di trovare il custode. Perché, nella città turistica per eccellenza, non esistono metodi automatici: si può versare la cifre soltato se fisicamente presente qualcuno (dalle 7 alle 20). Altrimenti? Bisona tornare il giorno dopo, come spiega Benzoni nel testo che alleghiamo di seguito.
Prima incazzatura della giornata alla stazione San Giovanni.
Sono in partenza per Roma col treno delle 7,13. Arrivo in auto perché i bus in questo orario scarseggiano. Sono le 6,45. Parcheggio la macchina e vado in stazione a fare il biglietto.
Non posso pagare il parcheggio perché il custode arriva alle 7. Fatto il biglietto torno al parcheggio a pagare, perché alla sera quando tornerò non ci sarà il custode. Per fortuna non ho valige.
Discussione col custode per l’innovativo sistema di riscossione. Gli chiedo: “Se fossi partita alle 5 come avrei fatto?”.
Risposta: “Al ritorno avrebbe trovato un biglietto e sarebbe venuta a pagare il giorno dopo”.
Questa è la stazione San Giovanni. In compenso 20 poliziotti a controllare chi sale e scende dai treni. Como città turistica.
Cordiali saluti
Rosalba Benzoni
5 Commenti
Purtroppo la zona della Stazione, così come altre zone che risentono della presenza di servizi statali, risentono molto di “stili” statali. Evidentemente i parcheggiatori temono di perdere il loro posto se si posizionasse un sistema automatico e non pensano che invece avrebbero un lavoro più semplice e gratificante con una app, un pc ed un portale. Basti dire che per gli abbonati vengono dati ancora tagliandi cartacei da esibire a vista ed in originale sia in entrata che in uscita e non dispongono di un semplice database delle targhe presenti o abbonate, quindi anche per la sicurezza non si sa in caso di incidente chi c’era dentro. Questo tradisce un sistema clientelare di gestione di queste infrastrutture. Qualcuno ha interesse a mantenere le cose in questo modo. Evidentemente con gli strumenti informatici non si sarebbe più liberi di fare favoritismi ed i propri comodi. Rosalba Benzoni ha perfettamente ragione ad indignarsi.
Una sbarra e un parcometro troppo complicato?
Benzoni benvenuta nel club…meglio tardi che mai!
Ex parlamentare: ovvero una che legiferava…
Da 10 anni la città di Como non è governata, non vi è più la Politica del buon e ben governare, ma apprendenti ed incapaci pubblici amministratori (solo di nome) , senza formazione e capacità alcuna; con 40 voti si viene eletto, neanche così gli amministratori di un condominio; Como ma spesso anche tanti altri comuni, regioni ed il governo nazionale sono totalmente incapaci, italiani ?? Sveglia !!!!