Dopo un periodo di malattia, in un quadro clinico compromesso (al momento non siamo in grado di dire se il Coronavirus abbia avuto un ruolo) se ne è andata la storica professoressa del Liceo Classico Volta di Como (oggi anche Scientifico), Mariantonietta Quadri.
Icona del Regio per generazioni di studenti, rigorosissima appassionata della sua cattedra, Latino e Greco, ha varcato per oltre 30 anni il portone via Cesare Cantù.
Avrebbe compiuto 90 anni in luglio.
“Sono stata, prima di tutto, sua alunna ne conservo un ottimo ricordo. Come insegnante e come persona, mi ha trasmesso molto. Per lei la scuola era tutto, la sua missione”.
Così ricorda, commossa, Raffaella Di Paola che al Volta, vedi il destino che quasi mai gioca a dadi, insegna Latino e Greco. “Quando sono approdata al Classico come docente, era il 1993, è stata lei a farmi da tutor nel primo anno di prova. Mi ha trasmesso metodo e rigore. E’ stata la mia prof una seconda, fondamentale, volta”.
“Era molto attenta alle novità, ricordo questa piccola cosa ma estremamente significativa: venne qualcuno a scuola, aveva una videocamera e filmava tutto. Lei si interessò subito, chiese come la gli studenti potessero sfruttare quello strumente. Badate bene, parliamo di 40 fa. Oggi è banale, ma per nulla all’epoca”.
E’ un ricordo chiaro e intenso quello di Abele dell’Orto, mitico ex vicepreside del Regio, docente di Latino e Greco.
“Mariantonietta, non stava bene da tempo e c’è stato questo peggioramento nelle ultime ore”, spiega, parlando degli ultimi tempi, l’ex collega.
La prof Quadri andò in pensione nel 1997. “All’epoca, giunti ai 65 anni si poteva chiedere una deroga – racconta Dell’Orto – e ottenere altri due anni di insegnamento. Non lo faceva nessuno, molti si ritiravano anche prima, lei continuò decisa”.
Amore puro per la docenza. “Siamo stati colleghi per 30 anni. Iniziò al ginnasio, poi per 20 anni fu al liceo. La sua passione per la scuola non è mai andata a scemare, era molto attiva e attenta alle novità, pronta a rivedere il metodo di insegnamento. Sul piano professionale era esemplare, aveva una preparazione notevolissima, il suo impegno nell’aggiornamento era quoridiano, dote fondamentale per un insegnante. Era completamente presente anche nelle dinamiche interne e partecipava attivamente agli organi collegiali. La scuola era la sua seconda casa, una famiglia”.
Quidi un ricordo più personale: “Dal punto di vista umano era una persona molto discreta, gentile e molto attenta. Mai superficiale, anzi”.
Un commento
Sono stato suo alunno al ginnasio nel 69 e 70 e ne conservo un ricordo felice. Rigorosa ma disponibilissima con i ragazzi, molto avanti rispetto ai tempi. Poi negli anni sempre due chiacchiere quando ci si incontrava in centro. Una bella persona è una grande insegnante