Che la decisione del governo di chiudere gli impianti di sci a pochissime ore dalla prevista riapertura abbia suscitato un’onda enorme di polemiche ormai è noto.
Tanto che – con un mezzo cortocircuito politico e istituzionale – persino il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, ha attaccato lo stesso governo di cui fa parte.
“Qui c’è stato un danno che è stato arrecato per una scelta del governo. E i danni vanno indennizzati – è sbottato oggi Garavaglia – è mancato rispetto per i lavoratori della montagna”.
Ma anche al netto dell’oggettivo caos determinato dalla decisione, la scelta comunicativa shock di un albergo di Livigno per protestare contro quanto avvenuto resta con pochi eguali.
Si tratta dell’Hotel Spöl che su Facebook ha postato una bellissima immagine della struttura immersa nella neve appoggiata, però, su un manto bianco grondante sangue.
Inevitbailmente a tono, le parole a corredo: “Questa volta ci avete proprio ferito! Non solo per la decisione presa ma soprattutto per il modo in cui lo avete fatto. Un atteggiamento umiliante, irrispettoso e vergognoso nei confronti di imprenditori, lavoratori e turisti. In questi momenti ci si vergogna ad essere italiani e di essere governati da persone che hanno a cuore solo la loro poltrona in parlamento”.
8 Commenti
Libero, la maggior parte di quelli che dicono milionari, danno molto lavoro a terzi … a tanti. o pensi come il governo socialista di sinistra che ci governa … che il governo deve fare tutto … se continuiamo così all’inseguimento di criminali di idee, finiremo in un paese comunista.
Governo di dilettanti, chi ha un’impresa ha fatto i calcoli su un’apertura di mesi, non di pochi giorni.. ma sono da pazzi le folle di persone che sono andate in massa in montagna (ma anche in città) come se non ci fosse un domani! Ma i quasi 90.000 morti non sono parenti di nessuno di loro? Ora ci rinchiudono di nuovo in casa
La decisione dell’ennesimo rinvio dell’apertura degli impianti sciistici è folle, poiché presa pochi giorni dopo l’approvazione di un rigido protocollo (capienza al 30%, vendita biglietti on-line, distanziamento per le file alla partenza degli impianti, ecc.) approvato dal CTS e dai Governi Regionali e poche ore prima della data di riapertura programmata. Mi paiono veramente insulsi e fuori luogo i commenti negativi sugli albergatori, che fanno semplicemente il proprio lavoro (o vorrebbero farlo …), il richiamo ai morti di covid (cosa centra lo sci ed in generale ogni attività all’aria aperta con la diffusione del virus?) ed altre sciocchezze analoghe. Occorre avere più rispetto per chi lavora!
Sono profondamente dispiaciuto per coloro che non possono lavorare a causa dell’emergenza Covid, ma per i milionari di Livigno proprio non ci riesco….
Effettivamente lo “stop and go” o meglio il “go and stop” decretato dal Ministro Speranza è stato molto azzardato. Forse però non è stato tanto azzardato lo “stop” quanto il “go”. La situazione non è ancora serena e l’esperienza passata ci ha insegnato che basta pochissimo, ed oggi con la variante inglese ancora meno, per tornare in emergenza. Al Ministro della Salute bisogna imputare più le aperture mal programmate che le chiusure inopportune.
Direi che il sangue, quello vero, l’hanno versato gli 80.000 morti di Covid.
Magari i clienti di questa struttura sono quelli che oggi salivano al Mottolino con i pulmini senza nessuna attenzione al distanziamento ed alle protezioni individuali (vedasi filmato sul Corriere) . Ringrazio chi ha deciso questa chiusura.
Dovrebbero andare a casa dei ministri responsabili e chiedere prima spiegazioni sul caso e senza ascoltarli davvero chiedere loro cortesemente di lasciare il governo a scopare altrove … il governo è pieno di scaldavivande inutili, incapaci e inefficaci