In provincia di Como uno storico mobilificio regala mobili e cucine agli alluvionati della Brianza.
L’iniziativa è della Fri.var Arredamenti di Mariano Comense, azienda guidata dal titolare Massimiliano Colombo, in cui lavora anche il fratello Cristiano, e che vanta uno showroom di 2000 mq su tre piani con cucine, camere, soggiorni, salotti, camerette “per un arredamento 100% italiano”.
La decisione di donare alcuni arredi alla popolazione è nata dopo il devastante alluvione che ha colpito la Brianza, tra la stessa Mariano Comense e soprattutto l’area della vicina Meda. E così, un paio di giorni fa, ecco apparire l’annuncio social della Fri.var.
“Sos alluvione, mobili in regalo” l’eloquente titolo apparso sulla pagina facebook Sei di Mariano se. Poi veniva spiegato che “Fri.var Arredamenti, insieme ai loro collaboratori, ha pensato di donare alle persone colpite dall’alluvione di Mariano comense oppure della più colpita Meda alcuni mobili della loro esposizione a titolo gratuito. Sono due cucine e tre mobili soggiorno”.
“Qui a Mariano, a Meda e nei dintorni la situazione è gravissima – ha raccontato Frigerio a Repubblica – in tanti anni che siamo qui non si era mai vista una cosa del genere”.
“Abbiamo un mobilificio da oltre trent’anni e ho un magazzino, al piano superiore, con diversi mobili di qualche anno fa. Nuovi ma che erano in esposizione e che avrei dovuto svendere. Così, vista l’emergenza, mi è sembrato più giusto donarli a chi ne ha bisogno. Non credo di aver fatto chissà cosa…” ha aggiunto il titolare.
Un gesto di cuore, insomma, che ovviamente ha avuto un riscontro enorme e immediato. Nell’arco di una giornata, infatti, i ‘pezzi’ sono andati pressoché esauriti, con le persone vittime dell’alluvione che certo non si sono fatte scoraggiare dal ritiro e montaggio a carico. Dopo aver perso tutto o quasi tra fango e acqua, il dono della Fri.Var è stato davvero grande.
“Abbiamo ricevuto tantissime richieste che purtroppo non possiamo soddisfare – ha concluso Frigerio nell’intervista – Abbiamo donato quello che avevamo in azienda, ma c’è ancora tanto bisogno. Per questo sto contattando le aziende con cui lavoriamo. Magari riescono a fornire mobili a prezzi bassi o a donare qualcosa a chi ha perso tutto”.