“Apprendiamo dagli organi di stampa dell’ennesima operazione di ingegneria politica ai vertici di Trenord. Mentre migliaia di pendolari lombardi continuano a subire quotidianamente ritardi, soppressioni, carrozze fatiscenti e un servizio indegno per una regione che vuole definirsi ‘motore d’Europa’, la risposta delle istituzioni è la nomina di un nuovo super-dirigente. Non per migliorare il servizio, non per far arrivare i treni in orario, ma unicamente per controbilanciare pesi e contrappesi partitici all’interno del Consiglio di Amministrazione.”
Lo dichiara Jonny Crosio, Vice Segretario Federale di Patto per il Nord, già Senatore e Parlamentare, commentando le recenti notizie sulla governance dell’azienda ferroviaria regionale.
Il riferimento è alla prevista nomina in Trenord di un direttore generale che dovrebbe essere presentato oggi e dovrebbe quello di Emanuele De Santis,
“Da anni denuncio, prima in Parlamento e oggi con il Patto per il Nord, la gestione fallimentare del trasporto ferroviario locale. Abbiamo assistito a promesse di rilancio, a piani industriali faraonici rimasti sulla carta e a scaricabarile continui tra Roma e Milano. La realtà, però, è sotto gli occhi di tutti: l’unica cosa che corre veloce in Trenord sono le nomine apicali, mentre i treni restano al palo.”
“È inaccettabile,” prosegue Crosio, “che un’azienda pubblica, pagata con i soldi dei contribuenti e i biglietti (sempre più cari) dei viaggiatori, venga utilizzata come camera di compensazione per gli equilibri della maggioranza in Regione Lombardia. I pendolari non hanno bisogno di un nuovo dirigente messo lì per accontentare una segreteria di partito; hanno bisogno di manutenzione, di pulizia, di sicurezza e di rispetto.”
“Come Patto per il Nord ribadiamo con forza: basta con il poltronificio sulla pelle dei cittadini. Se l’unica soluzione che la politica sa offrire al disastro ferroviario lombardo è aggiungere un’altra scrivania ai piani alti, significa che il distacco dalla realtà ha raggiunto il punto di non ritorno. Continueremo a vigilare e a dare voce a chi, ogni mattina, non sa se e quando arriverà al lavoro,” conclude Crosio.