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Il centro commerciale quando era in attività
Attualità

Lombardia, piccoli negozi contro il polo del lusso da 1000 posti di lavoro e 17 milioni nell’ex centro commerciale

Confcommercio Brescia e Confesercenti della Lombardia Orientale alzano la voce contro i progetti di riattivazione dell’ex centro commerciale Freccia Rossa, attualmente al centro di una disputa sulla licenza commerciale tra la proprietà e il Comune di Brescia. Le due associazioni di categoria hanno espresso congiuntamente una posizione netta: l’ipotesi di un nuovo centro commerciale a Brescia in quell’area è “impraticabile” e “contraria all’interesse della città”.

L’allarme sul progetto di MyCredit: un hub del lusso da 1000 posti di lavoro

La preoccupazione principale delle associazioni riguarda il piano ambizioso proposto da MyCredit, che mira a trasformare la struttura dismessa di 49.000 metri quadrati in un “hub del lusso” completo di entertainment, benessere, sport e tempo libero. Il progetto, che prevede un investimento immediato di 17 milioni di euro e la creazione di circa 1000 posti di lavoro, viene visto come un potenziale fattore di squilibrio per l’economia locale.

“È inimmaginabile pensare a un nuovo centro commerciale”

Secondo Confesercenti e Confcommercio, incrementare l’offerta di grandi superfici commerciali, in un momento in cui il commercio bresciano attraversa una fase complessa, “indebolirebbe l’intero sistema”, sottraendo vitalità e flussi alle attività già consolidate nel centro e nei quartieri.

La richiesta: funzioni alternative e valore urbano

Le associazioni insistono sulla necessità che l’area ex Freccia Rossa venga destinata a una funzione diversa, che contribuisca alla rigenerazione urbana e alla vivibilità complessiva della città, piuttosto che replicare modelli commerciali definiti “poco sostenibili”.

Carlo Massoletti, Presidente Confcommercio Brescia, critica duramente l’idea di riaprire un polo che ha già fallito:

“Non è accettabile pensare di aprire nuovamente un polo commerciale come l’ex Freccia Rossa che ha già fallito la sua mission imprenditoriale commerciale una volta, causando numerosi e profondi danni al tessuto imprenditoriale bresciano e portando alla chiusura molti imprenditori. Oggi non è più immaginabile perseguire ancora un’idea distributiva e di business che risulta non solo superata ma anche dannosa per il territorio circostante”.

Anche l’ipotesi di poli di solo intrattenimento o somministrazione di grandi dimensioni viene respinta, poiché si teme che “rischierino di replicare dinamiche simili” con impatti negativi sulla rete commerciale cittadina.

Barbara Quaresmini, Presidente Confesercenti della Lombardia Orientale, rafforza il messaggio:

“L’esperienza degli ultimi anni ci dice che nuove grandi strutture di vendita portano più problemi che opportunità. Brescia ha bisogno di progettualità che valorizzino la città, non di poli che sottraggono vitalità al commercio esistente. L’ex Freccia Rossa merita un futuro di qualità, non una replica di modelli superati”

L’appello alle istituzioni sulla controversia licenza

Confcommercio e Confesercenti rivolgono un invito esplicito alle istituzioni: orientare con responsabilità la progettazione del futuro dell’ex Frecciarossa, escludendo in modo netto l’ipotesi di un nuovo centro commerciale e impostando una valutazione che conduca a una funzione diversa, “realmente utile alla città”, capace di generare valore urbano e nuove opportunità per le imprese esistenti.

Il tema fondamentale, ribadiscono le associazioni, non è creare nuove polarità commerciali, ma adottare una visione capace di generare valore urbano e sociale, ponendo fine alla controversia licenza commerciale con una scelta definitiva a favore della qualità della vita cittadina.

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