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Foto: da sx Arianna Augustoni, Ardit, Cristian, Massimiliano, Roberta Galati, direttrice del carcere
Attualità, Solidarietà e Sociale

L’orto, i piatti, il calendario: la magia di Arianna e la rinascita nel carcere di Como con ‘Cucinare al Fresco’

Per il nono anno consecutivo torna Cucinare al Fresco, il calendario da scrivania nato all’interno della Casa circondariale del Bassone. Un oggetto semplice e discreto, che si appoggia sul tavolo di lavoro, ma che porta con sé un mondo complesso: quello delle ricette, delle parole e delle relazioni nate nel laboratorio di scrittura gastronomica che da anni coinvolge i detenuti della sezione maschile.

[Una piccola nota di cuore. Il progetto complessivo Cucinare al Fresco è stato creato ed è coordinato dalla giornalista Arianna Augustoni, che con tenacia, passione e una buona dose di ostinazione continua a stimolare, coinvolgere e accompagnare sempre più detenuti in questa avventura fatta di parole, ricette e umanità condivisa].

Il calendario 2026 è stato realizzato grazie al prezioso contributo dell’Ordine degli Avvocati di Como e della Camera Penale Como-Lecco e si è trasformato nel tempo in una vera e propria redazione: i partecipanti si riuniscono, discutono, riflettono e scelgono insieme quali piatti e quali storie debbano trovare posto sulle pagine del calendario.

Le ricette nascono dagli ingredienti e dagli strumenti concretamente disponibili in carcere, ma raccontano molto di più: parlano di memoria, di affetti, di diversità che si incontrano, di un’identità che continua a esistere e a trasformarsi anche in un luogo di reclusione. In carcere la cucina diventa un porto familiare: unisce chi vive “dentro”, chi lavora ogni giorno fra le sue mura e chi, dall’esterno, sostiene iniziative che restituiscono dignità e dialogo. È un linguaggio universale che permette di costruire ponti fra culture, generazioni e vissuti differenti.

La presidente dell’Ordine degli Avvocati di Como, Daniela Corengia, sottolinea come «la funzione difensiva sociale dell’avvocato comprenda la tutela della dignità umana in ogni sua forma, soprattutto laddove essa è più fragile: il carcere. Da troppo tempo, è un luogo incapace di rieducare alla legalità, alla socialità e alla progettualità. È divenuto un luogo di sofferenza non solo per i detenuti, ma anche per tutti coloro che vi operano. L’avvocatura, testimone vigile, lancia ripetute grida d’allarme per risvegliare la coscienza di chi dovrebbe porre fine a un’emergenza ormai cronica, aggravata dal sovraffollamento e dalla carenza di personale. Come garante della legalità, l’avvocatura continuerà a lottare affinché le carceri cessino di essere luoghi insicuri e discriminanti e sostiene con convinzione iniziative come Cucinare al Fresco, perché aiutano a recuperare la funzione rieducativa della pena, così come previsto dalla Costituzione».

Un messaggio forte, che Cucinare al Fresco accoglie con lo stesso spirito con cui lavora: valorizzare percorsi che restituiscono alle persone la possibilità di progettare, esprimersi, ricostruire legami.

Il presidente della Camera Penale Como-Lecco, Davide Giudici, evidenzia come «anche quest’anno la Camera Penale abbia avuto il piacere di sostenere la realizzazione del calendario Cucinare al Fresco, che raccoglie ricette dell’orto – e non solo – elaborate da un gruppo di detenuti del Bassone, utilizzando quanto viene coltivato direttamente negli spazi verdi interni alla struttura. Si tratta di un progetto semplice solo in apparenza, perché racchiude un grande valore umano: offre a chi vive la realtà del carcere uno spazio di creatività, riconoscimento e relazione attraverso il cibo, che da sempre unisce e racconta storie».

Il meraviglioso orto del carcere

Parole che confermano quanto il percorso abbia assunto nel tempo un significato profondo, ben oltre la dimensione culinaria.

L’Orto del Bassone e i nuovi orizzonti. Il calendario di quest’anno, stampato in 150 copie, segna il termine di un percorso ricco di attività. Oltre alla redazione, si è aggiunto da un paio di anni il progetto degli Orti del Bassone hanno permesso ai detenuti di coltivare piccoli frutti e ortaggi, integrando la cucina con l’esperienza concreta della terra, dei suoi tempi e dei suoi odori, un tassello prezioso che riflette l’impegno e la dedizione di chi vi partecipa.

Il meraviglioso orto nel carcere

E non finisce qui: per l’anno prossimo sono già in cantiere nuove iniziative editoriali, destinate ad ampliare ulteriormente gli spazi di espressione offerti ai detenuti e a valorizzare le loro competenze creative, grazie anche al supporto del Rotary Club Appiano Gentile e Colline Comasche e Inner Wheel Erba Laghi.

 

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