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Lungolago, finalmente un grande festival (ma a Lugano). Decine di eventi estivi ed è già un successo

Ci sono delle volte in cui il detto “L’erba del vicino è sempre più verde” non è solo una fisima da complesso di inferiorità cronico e immotivato ma è una (triste) realtà.

Ce lo dimostra Lecco, la sorella che da sempre consideriamo degna solo di vivere di luce riflessa sul “ramo cadetto” del lago più bello del mondo (l’avete letto qui). Ce l’ha detto persino la piccola Zelbio, 200 anime, che zitta zitta è riuscita ancora una volta a mettere insieme una serie di ospiti capaci di far brillare la rassegna Zelbio Cult come una stella polare (l’abbiamo raccontato sul numero della scorsa settimana di ComoZero e qui).

E poi c’è Lugano, la cugina che vorremmo non esistesse. Quella che abbiamo sempre guardato un po’ dall’alto in basso, lei goffa e un po’ impacciata e noi con la grazia innata della seta, delle ville, degli ospiti vip, di Milano. E poi a un certo punto, alla prima cena di famiglia, ce la ritroviamo sbocciata, bella, brava, simpatica, intelligente e tutti a dirci “guarda e impara”. Roba da arrossire da qui all’eternità.

Lecco Dancing Queen: Cucinotta madrina, estate stellare a due passi da una Como immobile 

Certo, ci sono e ci sono state ottime e encomiabili iniziative (Villa del Grumello, il Festival Como Città della Musica, il cinema all’aperto 35 mm Sotto il Cielo, per citarne alcune), ma cosa vogliamo fare se da noi, ormai a fine luglio, ancora non esiste un calendario comunale strutturato di eventi estivi? C’è il Bando multimisura, si dirà. Sì, ma a fronte di una cifra decisamente esigua, 90mila euro, e modalità di partecipazione demotivanti (tra cui la scadenza a metà luglio ma con graduatoria in uscita a fine agosto) ha riscosso più critiche che adesioni, come abbiamo già raccontato.

E mentre qui si arranca dando la colpa al Covid (ok, ma c’è anche altrove), al fato o chi lo sa, la cugina svizzera organizza la 24^ edizione di Ticino Musica con grandi nomi e giovani promesse della musica classica internazionale ma soprattutto, lesa maestà, pubblicizza il suo decimo Longlake Festival sul nostro lungolago. Cioè, concerti, spettacoli, incontri, mercatini, chiusura al traffico ed eventi raccontati dove l’evento di maggior rilievo sono stati due operai intravisti nel cantiere delle paratie. Se non è uno schiaffo questo?

Continuità nei progetti, coraggio e sicuramente la spinta di un’amministrazione che crede fortemente che eventi coordinati e di qualità capaci di vivere di vita propria a prescindere dai cambi al vertice siano la chiave su cui puntare per far vivere (e, in questo caso, ripartire) una città.

“Di solito cominciamo a organizzare il Festival a settembre dell’anno precedente – spiegano dall’ufficio comunicazione della Divisione Eventi e Congressi della città di Lugano – ma quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, abbiamo ricevuto le direttive definitive solo a inizio giugno e abbiamo dovuto fare una vera e propria corsa contro il tempo per predisporre il calendario in meno di due settimane”.

Il segreto? Tanti piccoli eventi “a Km zero”. “Non potendo organizzare spettacoli con più di mille persone con artisti di calibro internazionale, come l’Estival Jazz, abbiamo optato per una serie di appuntamenti più piccoli, anche 5 al giorno, coinvolgendo realtà locali – spiegano gli organizzatori – e abbiamo anche esteso i giorni di chiusura al traffico del lungolago dando spazio ai mercatini”.

E continuano: “È stata una scommessa, soprattutto perché il rischio era di attirare molta gente e non riuscire a rispettare le regole di distanziamento. Invece le persone, attirate da offerte molto diverse tra loro, tendono a disperdersi e a vivere tutta la città, non solo alcuni punti. Anzi, forse meglio che negli anni precedenti abbiamo raggiunto l’obiettivo di far vivere la città ai luganesi, oltre che a chi viene da fuori. Possiamo dire che è un successo e stiamo già lavorando per portare all’aperto, finché la stagione lo consentirà, anche gli appuntamenti previsti per la stagione autunnale”.

Con buona pace dei comaschi.

Il programma su longlake.ch

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