Sta arrivando una nuova ondata di maltempo sul Comasco, con temporali violenti, grandinate e raffiche di vento che potrebbero colpire già nelle prossime ore. Non è la prima volta, quest’estate, che assistiamo a fenomeni estremi: nubifragi improvvisi e giornate di caldo soffocante seguite da piogge torrenziali stanno diventando sempre più frequenti. Per capire meglio cosa sta accadendo e perché questi eventi sembrano intensificarsi, abbiamo chiesto un’analisi a Paolo Pierobon, cofondatore di MeteoComo e parte della rete di osservazione del Centro Meteorologico Lombardo (CML).
“Questi temporali – spiega Pierobon – non sono casuali. Il caldo intenso di fine agosto accumula molta energia, e quando arriva una perturbazione atlantica questa energia viene rilasciata in forma di precipitazioni violente, con nubifragi, forti raffiche di vento e, talvolta, grandinate”.
L’avviso per mercoledì 20 agosto
Secondo Pierobon, la lunga ondata di caldo che ha caratterizzato il mese di agosto sta per concludersi: un’intensa perturbazione atlantica raggiungerà infatti il Nord Italia portando un deciso peggioramento del Meteo. “I primi fenomeni – avvisa – sono attesi già oggi dal tardo pomeriggio, soprattutto sulle montagne e sul settore dei laghi, mentre dalla tarda serata l’instabilità si estenderà anche al resto della provincia con temporali localmente intensi“.
Dopo i primi fenomeni attesi tra la serata e la notte, la fase più delicata sarà proprio quella iniziale del peggioramento. “Nella notte e nelle prime ore di mercoledì – spiega Pierobon – è previsto il passaggio prefrontale, si tratta di una fase che potrà favorire lo sviluppo di multicelle temporalesche. In questo frangente, non mancheranno tuoni, fulmini, nubifragi persistenti che potrebbero causare allagamenti, locali grandinate di piccole o medie dimensioni e raffiche di vento discendenti che potranno toccare i 50-80 chilometri orari, in alcuni casi anche oltre. La quantità d’acqua che potrebbe cadere in breve tempo desta preoccupazione: accumuli importanti, infatti, rischiano di generare fenomeni di dissesto idrogeologico”.
Le criticità non si esauriranno però nella fase notturna, perché l’evoluzione atmosferica lascerà spazio a nuove insidie anche nelle ore successive. “Particolarmente problematica – aggiunge il meteorologo – sarà la possibilità che le celle temporalesche risultino lente e autorigeneranti, insistendo così a lungo sulle stesse zone a causa delle convergenze di venti al suolo. Mercoledì mattina potrebbero formarsi nuovi temporali sparsi sulla pianura, in movimento verso il Comasco. Nel pomeriggio ci sarà probabilmente una tregua con alcune schiarite, ma tra le ore 16 e le 17 l’ingresso del fronte freddo riattiverà l’instabilità, riportando nuovi temporali intensi con rischi simili a quelli della notte e una probabilità leggermente più elevata di grandinate. A seguire, ulteriori rovesci e piogge sparse potrebbero protrarsi fino alle prime ore di giovedì. La giornata di giovedì si preannuncia ancora instabile, con la possibilità di ulteriori fenomeni temporaleschi nelle ore pomeridiane e serali, sebbene la previsione richieda ancora conferme”.
Secondo Pierobon, dopo il peggioramento atteso tra martedì sera e giovedì, ci sarà un miglioramento temporaneo. “Venerdì tornerà il sole, con qualche rovescio isolato in serata, sabato vedremo alternanza di nuvole e schiarite, mentre domenica potrebbe arrivare un nuovo temporale pomeridiano. Per la fine del mese ci sono due scenari: o il persistere del flusso atlantico con tempo variabile, o un ritorno a condizioni più stabili, seguito da un peggioramento. Al momento, però, è difficile dirlo con certezza”.
Fenomeni sempre più frequenti
La domanda inevitabile è se ci troviamo davanti a una nuova normalità climatica. “Negli ultimi anni questi episodi capitano più spesso e con maggiore violenza – riconosce Pierobon – ma dal punto di vista scientifico non possiamo ancora parlare di un cambiamento climatologico: per farlo servono almeno trent’anni di dati. Possiamo però parlare di tendenza climatica, è vero che più fa caldo, questo porta a più vapore acqueo nell’atmosfera, e dunque più energia a disposizione dei temporali“.
Le temperature degli ultimi giorni sono state fino a sei gradi oltre la media stagionale. “Una volta, quando faceva caldo, si parlava di 30-32 gradi, poi l’arrivo delle perturbazioni riportava la situazione nella norma. Ora, invece, assistiamo a picchi molto più alti e a sbalzi termici di 5-6 gradi in pochissimo tempo, condizioni che favoriscono fenomeni violenti“.
Zone più esposte
Il meteorologo sottolinea anche come alcune zone del Comasco siano più esposte di altre. “Ogni inizio estate – spiega Pierobon- si possono individuare le aree che verranno particolarmente colpite durante la stagione. Per esempio nel 2008, 2011 e nel 2023 la zona più colpita è stata quella della bassa comasca, devastata da forti temporali con addirittura dei tetti scoperchiati a Turate. Mentre gli altri anni si sono alternati Olgiate e Cantù. Quest’anno i fenomeni più intensi hanno riguardato Como, Cantù e il lago. Le differenze sono notevoli anche a distanza di pochi chilometri”.
Infine, un invito alla prudenza: “In caso di allerta, è fondamentale fare riferimento alle comunicazioni della Protezione Civile e prestare attenzione agli aggiornamenti ufficiali. Non possiamo fermare i temporali, ma possiamo imparare a conviverci e a ridurre i rischi”.