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Mangiatene tutti. Il panificio per gli ultimi è ad Albate con Mariarita e Luigino

“Il pane è una materia viva e vitale che richiede delicatezza e sensibilità. Lo crei, lo vedi crescere, lo inforni lasciandoti avvolgere dal suo profumo inebriante. Una magia che abbiamo voluto condividere con chi è meno fortunato”.

Si sposta rapidamente Mariarita Moro, co-titolare insieme al figlio Andrea dell’omonimo panificio in via Mascherpa ad Albate, intenta a servire il viavai incessante di clienti desiderosi di pane, focacce, pizze e dolci di diverso tipo.

“A fine giornata restavano sempre prodotti invenduti – racconta Mariarita – avrei potuto venderli secchi a qualche mulino e ricevere della farina in cambio. Poi ho pensato che sarebbe stato bello farli arrivare sulle tavole dei bisognosi”. Mariarita si rivolge a numerose associazioni di volontariato ma le procedure sono più complicate del previsto e il tempo a disposizione è scarso.

“Alcuni dipendenti lavorano di notte – continua – e io ho tante cose da fare. Così mi sono rivolta a Luigino”. Luigi Nessi, Abbondino D’Oro, figura portante del quartiere, anima del volontariato comasco ed esponente de La prossima Como, trova immediatamente la soluzione.

“Da gennaio 2019, ogni giorno dopo la chiusura, Luigi passa –spiega divertita Mariarita – carica la macchina di pane e ogni tipo di prodotto avanzato e li porta alla mensa dei poveri in via Tommaso Grossi o alle famiglie bisognose del quartiere. Io faccio poco è tutto merito suo”.

È singolare notare quanto la generosità autentica tendi a nascondersi con timidezza: Nessi sottolinea che è tutto merito del panificio e loro replicano dicendo che è esattamente il contrario.

“La povertà non è una colpa – sottolinea Mariarita – spesso è il frutto di inconvenienti, come la perdita del lavoro. La crisi ha colpito tutti e chiunque può trovarsi in stato di bisogno, non è un’eventualità surreale”.

Il Panificio Moro è stato fondato nel 1947 da Giovanni Moro, padre di Mariarita. “In famiglia si parlava tanto dell’importanza della solidarietà – spiega – credo sia presente in tutti gli esseri umani. Il Vangelo insegna ad aiutare chi ha bisogno, un messaggio che tutti possiamo attuare con piccoli o grandi gesti. Basta volerlo”. Ogni giorno il panificio dona circa 15kg di pane e altri prodotti che variano in base alla giornata.

“Sono felice di questa scelta e la rifarei mille volte – racconta – il volontariato arriva dove le istituzioni faticano. In questo ci sono due sfumature: da un lato gioisco nel vedere la generosità delle persone, dall’altro mi rammarica pensare che esistano ancora tavole senza pane”. Mariarita non conosce i destinatari della sua nobile azione, per rispetto della loro privacy.

“Vorrei dire loro tante cose – conclude con uno sguardo riservato, abituato al rispetto per l’intimità altrui – la prima è di non sentirsi a disagio. La seconda è di non perdere la speranza. Infine vorrei sapessero che arricchire le loro tavole è una gioia immensa”. Mariarita scompare dietro il tavolo da lavoro, all’interno della sua attività che profuma di pane. E di buono.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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