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Marcia della Pace, accusa di +Europa Lario: “Ci dissociamo, fantasiose interpretazioni dell’articolo 11 della Costituzione”

Come noto è in corso oggi, 3 aprile, la Marcia della Pace comasca. Doppio corteo, da Como e Cantù, con raduno a Navedano di Senna Comasco (ne parlavamo qui). Nel pomeriggio è arrivata però una forte dissociazione da +Europa Lario che dice di dissociarsi “fermamente dai contenuti” e accusa gli “i nostri amici esprimere fantasiose interpretazioni dell’articolo 11 della Costituzione“.

Ecco la nota:

In relazione alla Marcia per la Pace, organizzata da Como Senza Frontiere e svoltasi oggi, domenica 3 aprile tra Como e Cantù, +Europa Lario intende sottolineare di non aver preso parte alla sua organizzazione, di non essere stata interpellata per la stesura del relativo comunicato, e si dissocia fermamente dai contenuti.

Pur aderenti con convinzione a Como Senza Frontiere e pur anelando alla pace come valore fondamentale, non possiamo che rifiutare l’ipotesi di abbandonare un’Ucraina aggredita da una potenza fascista, proprio mentre quest’ultima è sull’orlo di una sconfitta militare, politica diplomatica ed economica.

Dispiace vedere i nostri amici esprimere fantasiose interpretazioni dell’articolo 11 della Costituzione, scritto da una Assemblea Costituente di persone che grazie alla Resistenza (armata) ci donarono la possibilità di vivere in democrazia.

Nessuno ama la guerra, e l’Unione Europea, che ha risposto compatta all’aggressione Putiniana, è ciò che ci ha permesso di vivere in pace negli ultimi sette decenni e che ci permette di non vedere i nostri ragazzi tolti dai licei e dalle università e mandati al fronte. Non sono i più o meno velati appoggi a Putin a permetterlo.

La neutralità attiva e la resa degli aggrediti non sono, per noi, la soluzione.

Firmato

La Segreteria di +Europa Lario.

Francesco Cima Vivarelli, coordinatore

Matteo Redaelli, tesoriere

Domenico Saggese, presidente

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. Adesso finalmente la sinistra ambientalista e pacifista che appoggia la Donna in carriera e i suoi alleati guerrafondai e lobbisti forse si accorgerà dell’errore fantozziano che ha commesso e a quali problemi e frustrazioni andrà incontro in caso di affermazione elettorale della coalizione. Ma è ancora in tempo a ritirare il suo sostegno prima della catastrofe finale.

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