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Mauro e Chiara: “Scambiamo gratis l’appartamento di Como. E così abbiamo girato l’Europa”

In una città nella quale ormai si trasforma in casa vacanze anche il primo sottoscala libero, c’è chi ancora pensa a un turismo sostenibile, capace di accogliere i tanti turisti che vogliono visitare la nostra città e il suo lago in un modo che nulla ha a che fare con l’arricchimento economico ma, piuttosto, con il vero senso di accoglienza e scambio reciproco. Questo è quello che fa chi, su diverse piattaforme, scambia la propria casa con quella di altri che vogliono visitare il lago e ne approfitta per girare il mondo quasi gratis.

A raccontarci questa alternativa, molto diffusa ma spesso sottovalutata, sono Mauro e Chiara, una coppia comasca che, da quattro anni, gira l’Europa grazie a HomeExchange: “Il nostro è un appartamento carino ma normalissimo, in una zona residenziale di Como, ma ultimamente è diventato sempre più richiesto da chi vuole visitare la nostra città tanto da avere l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda gli scambi – racconta Mauro – grazie a questo sistema, in quattro anni abbiamo fatto una ventina di viaggi, siamo andati più volte a Parigi, a Barcellona, Venezia, Berlino, in Costa Azzurra in case anche molto più belle della nostra e quest’estate andremo in Corsica con la nostra bambina”.

Ma come funziona questo sistema di scambio? “E’ un vero e proprio scambio reciproco di casa senza alcun guadagno economico – spiega – chi mette a disposizione la propria abitazione, in un periodo a sua scelta, può scambiarla con altri che vivono in una località di tutto il mondo che vuole visitare, oppure lasciarla semplicemente libera mentre è in vacanza altrove e accumulare punti che potrà ‘spendere’ per altri soggiorni. Il tutto con la supervisione di HomeExchange che garantisce una copertura assicurativa, dà una sorta di linee guida da rispettare nell’ospitalità che va dal pensierino di benvenuto alla richiesta di lasciare la casa pulita prima di partire, ma, soprattutto, ha creato una comunità di persone che condividono gli stessi valori”.

Pensare di aprire le proprie porte a sconosciuti, soprattutto in propria assenza, non è sicuramente cosa facile ma, assicura Mauro, chi lo fa poi non torna più indietro: “La richiesta per Como è altissima, tanto che la nostra città negli ultimi anni è addirittura più appetibile di molte capitali europee, quindi chi decide di mettere a disposizione la propria casa per questo tipo di scambio ha davvero una scelta infinita di mete, eppure a Como siamo solo una decina a utilizzare questo sistema per viaggiare – dice infatti – non so se si tratta di una forma di possessività, per così dire, che altrove è decisamente meno radicata o se, semplicemente, non si è a conoscenza di questa possibilità di girare il mondo non solo a costo zero, per quanto riguarda l’alloggio, ma soprattutto molto più autentica e profonda, con un contatto diretto con chi vive lì che non puoi trovare in una casa vacanze, per quanto bella, con suggerimenti su come organizzare la propria vacanza e magari anche il gatto di famiglia ad aspettarti o le piante da annaffiare, come se fossi davvero a casa tua.”.

E proprio per far conoscere questa possibilità, HomeExchange ha organizzato una sorta di Open Day durante il quale, il 19 maggio, gli host di tutta Italia apriranno le porte di casa per raccontare la loro esperienza a chi ancora non conosce questo modo di viaggiare (dettagli in fondo all’articolo): “Credo che, in un momento in cui il nostro territorio è oggetto di una crescente speculazione, sia importante far sapere che esiste un modo più sostenibile e vero di fare turismo – conclude Mauro – nel quale chi viene a Como è accolto come un amico, non come un semplice cliente”. Per chi volesse saperne di più, l’Open Day di HomeExchange è in programma per domenica 19 maggio dalle 16 alle 18. Chi volesse partecipare deve registrarsi tramite questo link.

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5 Commenti

  1. Una famiglia di amici da 5 l’ha fatto per una decina di anni almeno tra 2000 e 2014.. ancora vivi ed erano felici

  2. Boh, direi chi darebbe molto fastidio lasciare a degli estranei (seppur “referenziati”, da chi poi?) l’accesso alla mia casa senza la mia presenza…

  3. Ci sta, del resto è una tipologia di turismo che coinvolge solo chi la condivide. È una questione di carattere, di prospettive, mi sembra una cosa buona.

    Scusate però se io non smanio dalla voglia di andare in Corsica e accudire un gatto e innaffiare le piante di uno sconosciuto che invece viene a dormire nel mio letto: concetti tipo la vacanza “più etica” riserviamola ad altre occasioni, merci.

  4. Complimenti, l’etica del viaggio e del turismo sta proprio questo, condivisione e conoscenza reciproca. Inoltre un approccio del genere, che presuppone rispetto per le cose e per le persone, non lascia spazio ad atteggiamenti eccessivamente consumistici e speculativi.

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