Più di un gratta e vinci milionario. Esempio rozzo, ma che aiuta a esprimere la vera fortuna che rappresentano anche per le casse del Comune di Como i residenti in città che lavorano in Svizzera.
Come noto, infatti, sulla base dell’ accordo fra Italia e Svizzera del 3 ottobre 1974 entrato in vigore il 27 marzo 1979, i salari pagati in Svizzera ai frontalieri vengono tassati solo dal fisco elvetico. Ma in un secondo momento il 40 per cento di tali imposte viene successivamente trasferito (ristornato) all’Italia ed è destinato ai Comuni, alle Comunità Montane e alle Province confinanti con la Svizzera (a patto che i frontalieri siano almeno il 4% della popolazione).
Ebbene, in rapporto alle retribuzioni del 2017, Palazzo Cernezzi ha davvero pescato il metaforico biglietto vincente. A bilancio, infatti, erano stati preventivamente stanziati 3,5 milioni di euro, sulla scorta anche dello storico più recente.
Ora la lietissima scoperta: sempre in riferimento al 2017, il 26 luglio scorso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha comunicato che l’accredito reale è salito addirittura a 5.363.478.
Una somma record, calcolata moltiplicando la quota pro-capite di euro 1.148,4964 per 4.670 frontalieri risultati residenti nel Comune di Como alla data del 31 agosto 2017. Da qui dunque ecco la variazione più gradita possibile per gli uffici comunali: un’integrazione alla somma già ipotizzata di altri 1,8 milioni e rotti. Un tesoretto autentico.
Un commento
Ecco e sarebbe il caso che li usassero questi soldi, abbiamo strade che fanno vomitare , pulizia inesistente , verde altrettanto vomitevole, in pratica una città che fa schifo!!! Il lungo lago da terzo mondo!! Questi incompetenti e incapaci della giunta comunale si decideranno mai a fare qualcosa?? Dove finiscono tutti questi soldi???