Non si placa il dibattito sul futuro delle mense comunali di Como. Oggi una nuova e decisa presa di posizione arriva da Alessandra Ghirotti, segretaria provinciale della Funzione Pubblica-Cgil. “La notizia della delibera di giunta non ci ha colti di sorpresa – afferma – Per la Fp Cgil a fianco delle lavoratrici delle cucine, e per molti genitori e cittadini, la sollecitazione nei confronti dell’amministrazione continua. Infatti la raccolta di firme che chiede di aprire un dibattito pubblico sul tema e la convocazione dell’assemblea tematica sta andando a gonfie vele, moltissime sono le firme raccolte”. Come noto, ormai il piano del Comune è definito: chiusura di 4 cucine (via Alciato, Breccia, Prestino e Monte Olimpino), assegnazione tramite bando ai privati del 53% dei pasti preparati oggi nelle strutture comunali.
Rispetto al personale a tempo determinato, il sindacato chiede “che vengano mantenute le 47 lavoratrici, con una garanzia sul futuro di queste persone, ormai abbandonate dall’amministrazione: a poco servono le rassicurazioni teoriche fino ad ora comunicate. I 47 tempi determinati che lavorano nel settore sono in prevalenza persone che trasportano e somministrano e che quindi potrebbero proseguire tranquillamente perché dislocate sul territorio nei refettori scolastici”.
Nei prossimi giorni la mobilitazione continuerà: già fissata un’assemblea con tutto il personale a tempo determinato e partirà a breve la richiesta di conciliazione davanti al prefetto, a seguito dello stato d’agitazione proclamato in assemblea con tutto il personale coinvolto.
Un commento
Bene fa la CGIL a sostenere i lavoratori. La revisione della spesa deve tagliare i rami secchi non sopprimere posti di lavoro utili alla collettività.