Pubblichiamo di seguito due accorate lettere inviate all’assessore alle Politiche educative del Comune di Como, Amelia Locatelli, sul tema della prossima esternalizzazione di parte del servizio mensa (circa il 62% dei pasti cucinati attualmente, con la chiusura di 5 cucine e il mancato rinnovo – per impossibilità di legge – di rinnovare 48 contratti a tempo determinato del personale oggi in servizio). Come potrete notare, si tratta di due scritti diversi: da un lato i genitori di un bimbo nella scuola di via Briantea, dall’altro la referente della Commissione mensa della stessa struttura. Nel primo caso, abbiamo deciso di cancellare il nome del minore e i cognomi dei genitori per la tutela della privacy del minore, nel secondo la necessità non si è posta per il ruolo pubblico.
Inutile dire che i punti di vista, pur se con ruoli differenti, sono molto simili ed esprimono il grande rammarico e un dispiacere profondo per l’imminente chiusura delle cucine di riferimento, ritenute – con parole quasi toccanti, nel caso dei due genitori – non soltanto garanzia di pasti ottimi e graditi ma anche sinonimo di un servizio dal volto umano, ricco di dialogo e comprensione oltreché basato sulle attenzioni estreme anche nel caso di un bimbo celiaco.
Pubblichiamo di seguito i due documenti recapitati all’amministrazione, con l’aggiunta che ieri – in sede di Commissione comunale – sia l’assessore Locatelli, sia la dirigente del servizio hanno ripetutamente ribadito che le diete speciali saranno tassativamente garantite e tutelate in maniera rigorosa (sin dal capitolato d’appalto) anche quando il servizio sarà gestito dai privati.