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Incredibile ma vero: sullo scontro tra agricoltori e Comune di Como per il mercato deciderà Mattarella

Finisce addirittura davanti al presidente della Repubblica il durissimo contenzioso tra il Comune di Como e gli agricoltori e allevatori comaschi a cui l’amministrazione, con tempi piuttosto ristretti, non ha rinnovato la concessione per l’occupazione del padiglione al Mercato Coperto. La vicenda suscitò enormi polemiche, soprattutto perché molti operatori si ritrovarono senza un’alternativa nel volgere di poche settimane e senza alcuna prospettiva certa sul futuro della struttura. A oggi, inoltre, si attendono i lavori di ristrutturazione del padiglione e poi il bando per le nuove assegnazioni degli spazi.

Ebbene, in questo quadro di grande tensione emerge che i produttori si sono rivolti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con uno specifico ricorso straordinario sulla legittimità degli atti amministrativi presi dal Comune per vedere riconosciute le ragioni rivendicate.

In sostanzia, il ricorso a Mattarella chiede l’annullamento, previa sospensione degli effetti, della concessione n. 469 del Comune di Como del 21 maggio 2024, con cui si fissava al 31 luglio l’addio obbligatorio del padiglione da parte degli agricoltori. L’amministrazione si è immediatamente costituita in giudizio e l’ennesimo contenzioso ora è aperto.

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20 Commenti

  1. Dispiace per i produttori ma questo sindaco non ama i compromessi e se la struttura del mercato è da ristrutturare probabilmente non è sicura. Decisioni impopolari dovute al traccheggiare delle giunte precedenti che hanno di rado messo mano al portafoglio per ristrutturare scuole, ponti ecc….

    1. Il padiglione dei produttori agricoli non è in condizioni diverse da quelli dei commercianti. Se la decisione fosse stata presa una volta definiti i tempi dei lavori e del nuovo bando di assegnazione, avrebbe avuto un senso.
      Siccome non è così, è una decisione incomprensibile del Sindaco.
      Ps se avesse voluto trovare una soluzione mediata i produttori e le loro Associazioni avrebbero collaborato.

    2. Se questa è la ragione, faccio notare che c’è mezzo mercato vuoto. Il posto per spostare gli agricoltori c’era, volendo. Chi non ha capicità diplomatiche è un pessimo amministratore.

  2. Io sono uno dei produttori cacciati dal mercato e ho dovuto trovare dei mercati fuori per continuare la mia attività e vi assicuro che non è stato facile .Un sindaco che non sta dalla parte dei cittadini e dei produttori è un povero sindaco

      1. Nel caso esiste una parolina semplice semplice nel vocabolario italiano: rinnovo. Il servizio offerto dagli agricoltori era prezioso e amato dai comaschi e non solo. Ma per il sindaco “che osserva e fa osservare le norme” (?) è un concetto forse troppo complesso. Senza dire che c’è mezzo mercato vuoto. Basterebbe un po’ di volontà e di buon senso. Bisognerà cercare entrambi altrove.

  3. Non capisco proprio la logica di Rapinese.

    Chiude scuole senza sapere cosa farne degli stabili, ma almeno, nel breve, il comune risparmia soldi. Tanto quando la città si spopolerà perchè priva di servizi e piena di B&B lui non sarà più sindaco ma solo agente immobiliare.

    Chiude mercato coperto, come la villa Geno, senza un piano a breve per gli stabili facendo mancare al comune gli introiti dei concessionari. Dove è la logica?

  4. “Mamma ho perso la ragione”! Un remake consumato tra Via Sirtori e Via Vittorio Emanuele II. Anche se in questo caso il protagonista non è un ragazzino, ma un adulto. La presenza dei produttori nell’area del mercato coperto risale alla notte dei tempi. Questo servizio è sempre stato apprezzato dai comaschi e conosciuto oltre confine. La mancanza di empatia del Sindaco ha creato solo attrito con chi nel vendere i propri prodotti ha avuto un danno economico. Le soluzioni potevano essere individuate nella stessa area del mercato e successivamente effettuati gli interventi all’attuale ubicazione prevedere il ritorno delle attività. Troppo difficile?

  5. Beh, che dire ci potrebbe essere odore di “danno erariale” siamo al secondo contenzioso dopo quello degli asili nido. Fare la guerra a tutta la città scherziamo?! La gestione della res publica è cosa seria.

  6. In effetti, perché si è voluto creare un disservizio per tutta la cittadinanza unitamente agli inevitabili danni economici per i produttori locali, se non c’è traccia alcuna nè dei lavori nel del bando per le nuove concessioni?

  7. Dall’ esterno le informazioni sono parziali….capisco che gli agricoltori non hanno avuto il rinnovo ( perciò il contratto era scaduto??!!!)per la necessità di ristrutturare il capannone…basta che le parti si accordino sui tempi… anziché esasperare la situazione!! Loredana idem x le scuole…calano gli iscritti, le scuole si razionalizzano… Dovunque.. secondo me… Loredana

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