Prima presa di posizione pesante, in ottica politica ma anche di campagna elettorale, della coalizione di centrosinistra e della candidata sindaco Barbara Minghetti. E la presa di posizione è il no sulla terza linea del termovalorizzatore di Acsm Agam (che, di fatto, se si contano gli altri no in consiglio comunale a Como, ossia quelli di Forza Italia in solitaria nel centrodestra, e della lista Rapinese Sindaco, oltre a quelli di Civitas, dei Cinque Stelle e della consigliera Pierangela Torresani, mette un’ipoteca politica pesante sul progetto).
“Con la coalizione che mi sostiene ci siamo dati un metodo – spiega Minghetti – no a facili slogan, sì ad avere sempre al centro dei nostri sforzi la tutela dei cittadini. La questione della terza linea è la prova della bontà di questo metodo e della nostra determinazione”.
“La coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Barbara Minghetti per ora formata da Partito Democratico, Svolta Civica, Europa Verde e Agenda Como 2030 comunica la propria contrarietà all’ipotesi progettuale di realizzazione di una terza linea del termovalorizzatore di Acsm-Agam da parte della stessa azienda”, si legge per togliere ogni dubbio nella nota di accompagnamento alle parole della candidata sindaco del centrosinistra.
“La presa di posizione arriva alla luce delle indicazioni fornite sin qui dalla Commissione speciale comunale che ha approfondito, con competenza e serietà, la questione – prosegue la nota – In particolare, quanto riportato dall’amministratore delegato di Como Acqua (soggetto gestore della rete idrica e di depurazione della provincia di Como), che ha chiarito come i fanghi di depurazione del nostro territorio verranno trasformati in biogas o conferiti in un nuovo impianto di trattamento che la stessa Como Acqua ha in programma di realizzare, indica chiaramente l’assenza di necessità di attivare a Como una nuova struttura per l’incenerimento dei fanghi”.
“A ciò si aggiunga l’ulteriore indicazione che non possiamo ignorare – prosegue la coalizione di centrosinistra assieme a Minghetti – che i fanghi destinati alla distruzione non arriveranno dalla provincia di Como e probabilmente neppure da quelle limitrofe, bensì da tutta la Regione e forse addirittura da fuori Regione”. Un tema che secondo la coalizione potrebbe aggravare “moltissimo la situazione viabilistica e di inquinamento del nostro territorio”.
“La questione della terza linea, e delle sue ricadute sulla salute dei cittadini, poteva essere affrontata in due modi: sparando slogan populistici basati sul nulla, oppure approfondendo le reali implicazioni della stessa, ascoltando esperti, figure competenti e tutte le parti in causa – chiude la nota – Noi abbiamo scelto, e sempre sceglieremo, la seconda strada, una strada che richiede maggior impegno e lavoro, ma l’unica capace di garantire serietà, nell’interesse primario dei cittadini”.
5 Commenti
Bollettino del 5/2/22 sull’assenso politico dei gruppi del Consiglio alla realizzazione del terza linea dell’inceneritore di Acsm Agam.
CINQUE STELLE: NO
CIVITAS: NO
LISTA RAPINESE: NO, e presentata mozione
FORZA ITALIA: NI (???), e presentata mozione
PARTITO DEMOCRATICO: NO, e dichiarata la posizione
SVOLTA CIVICA: NO, e dichiarata la posizione
LEGA NORD: stanno cercando di contattare Matteo, ma non risponde al telefono
INSIEME PER LANDRISCINA: vogliono chiedere a Mario, ma aspettino che si calmi
FRATELLI D’ITALIA: non pervenuto
(pare, da fonti attendibili, che abbiano appena cominciato a capire che debbano pensarci)
Circa un annetto fa il Sindaco ha indicato il Consigliere di Amministrazione di AGSM-AGAM che rappresenta gli interessi dell’azionista Comune di Como in seno a questa società. Il Consigliere è stato indicato dal Segretario di Fratelli d’Italia (come riportato da un articolo su CZ). Sarebbe curioso che la bravissima professionista comasca che ha avuto l’incarico, non abbia informato preventivamente il Sindaco e i suoi Assessori di riferimento ben prima che fosse presentato il progetto all’Assessore Annoni. C’è solo un’alternativa: la brillante commercialista non ha ritenuto il progetto impattante per la cittadinanza e non ha avvisato nessuno oppure li ha avvisati ma i nostri eroi non hanno ritenuto opportuno fare nulla. Non sarà per questo che non si sono ancora pronunciati?
Il RapiNulla come ogni demagogo cercherà di assegnarsi la soluzione. Per lui è molto difficile concepire idee/ motivazioni diverse dalle proprie. Anzi molte volte è in disaccordo con se stesso, oppure molto abile a cambiare idea contando sul fatto che i cittadini comaschi hanno la memoria corta.
Un altro no ma sicuramente un no diverso. Oltre al no c’è un’alternativa che è l’impianto di produzione di biogas che Como Acqua sta pensando di realizzare. La differenza è questa rispetto al nostro ragazzino ribelle pronto a incatenarsi ai cancelli: si aspetta di trovare una soluzione alternativa, la si studia insieme a chi è in grado di farlo e la si propone. È la differenza tra chi punta a governare e chi punta solo a farsi eleggere.
Alla fine il percorso intrapreso dai gruppi consiliari si è rivelato assolutamente in linea con il problem solving di qualsiasi processo decisionale complesso:
– c’è un problema.
– istituiamo una commissione tecnica che analizzi il quadro.
– una volta che ci siamo fatti una cultura, traiamo le nostre conclusioni.
L’esatto contrario della retorica interessata, populista, e arruffapopolo del “no” a prescindere.
E adesso cosa dirà Alessandro Rainese? Che fine farà la narrazione dei “partiti schiavi delle segreterie regionali” e quella del “tenersi stretta la poltrona”?