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Terza linea del forno, scoppia il caso politico. Mozione solitaria di Forza Italia: “Noi contrari, ecco perché”

Si apre un clamoroso politico, nella maggioranza di centrodestra, sul progetto per la terza linea del forno di Acsm Agam.

Forza Italia in solitaria (pare, comunque, dopo aver consultato gli alleati, ma senza esiti concreti) ha infatti presentato una mozione a firma del capogruppo Enrico Centiempo con cui chiede espressamente lo stop all’intervento, che come noto dovrebbe servire per bruciare più fanghi da depurazione.

Una mossa a sorpresa, che per ora non sembra aver raccolto altre firme a sostegno da forze sia di centrodestra sia di centrosinistra. Il documento peraltro si somma a quello già presentato dalla lista Rapinese Sindaco e la cui discussione venne sospesa (tra mille polemiche) in attesa della relazione della Commissione consiliare speciale sul forno. Ora, dunque, è del tutto probabile che le due mozioni verranno discusse assieme già mercoledì della prossima settimana.

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Ma veniamo alle ragioni di Forza Italia.

Nella mozione si precisa innanzitutto che “allo stato non sono disponibili relazioni tecniche in grado di qualificare l’iniziativa come rispondente a effettive esigenze territoriali, in grado di giustificare la necessità e il dimensionamento dell’impianto proposto”.

Inoltre, i forzisti rimarcano che “le imprescindibili esigenze di tutela della salute e dell’ambiente richiedono una dimostrata applicazione delle migliori tecnologie esistenti anche al fine di valutare con precisione il cosiddetto danno ambientale non evitabile”.

Viene ritenuto importante anche il ruolo di Como Acqua, nel cui piano di investimenti – scrive il gruppo consiliare di Forza Italia – “sono previsti interventi tali da soddisfare l’esigenza dell’intera provincia per il trattamento dei fanghi, con costi di smaltimento inferiori del 60% rispetto alle tariffe previste del gestore del forno”.

“Pertanto – prosegue la mozione – una scelta diversa (ovvero l’approvazione della realizzazione della terza linea) andrebbe a sconfessare la linea politica programmatica dell’assemblea”.

Sul versante finale, cioè gli impegni chiesti a sindaco e giunta da Forza Italia, i forzisti ribadiscono che l’iniziativa “non risulta incardinata in forza di effettive e dimostrate esigenze territoriali, non risponde alla finalità ambientale del sistema di depurazione dell’Ato, non può pertanto giustificare nessun potenziale incremento di fonti inquinanti ovvero di ulteriore danno ambientale con particolare riferimento alla qualità dell’aria già seriamente compromessa”.

E quindi, la frase conclusiva: “In attesa di eventuali ulteriori studi e valutazioni tecniche e programmatiche […] esprime parere negativo alla terza linea del termovalorizzatore per il trattamento dei fanghi a Como”.

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3 Commenti

  1. È un parere certamente negativo ma che si dichiara pure “in attesa di eventuali ulteriori studi e valutazioni tecniche e programmatiche”.
    Un no quindi che lascia ancora socchiusa la porta, rassomigliando non poco ad un politico ni!

    Il nodo è sempre lo stesso:
    quale residuo potere rimane in mano agli organi del Comune, Consiglio e Giunta?
    Se non è un potere sufficiente ad imporre uno stop definitivo, si tratterà purtroppo solo di una bella esternazione, forse volta a far cogliere alle forze politiche più compromesse nella faccenda l’obiettivo di rimandarne l’epilogo a dopo i tempi elettorali.

  2. Oltre a bruciare i fanghi di depurazione sostanzialmente delle industrie si deve considera il movimento dei tir carichi di tali rifiuti speciali che è dell’ordine di decine al giorno o forse centinaia.
    Poi si dà la multa alle auto inquinanti.
    Siamo alle comiche ma le elezioni sono sempre più vicine.

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