Dopo mesi di attesa si svela il programma culturale di Barbara Minghetti, uno dei cavalli di battaglia della candidata del centrosinistra. Le varie proposte sono state elencate rapidamente oggi pomeriggio in una conferenza stampa nei giardini di Villa Olmo. Durante l’evento sono intervenuti anche i candidati Matteo Montini, Anna Buttarelli, Cristina Sonvico oltre all’avvocato e critico cinematografico Marco Albanese non candidato ma forte sostenitore di Minghetti e consulente del programma sul fronte culturale. Presente anche il Consigliere Comunale Vittorio Nessi.
Minghetti ha annunciato una “task force per la gestione della tassa di soggiorno, di cui almeno il 50% sarà destinato al mondo della cultura”.
Perno di molte iniziative, secondo la candidata, sarà Villa Olmo “luogo fondamentale per il rilancio culturale della città sia per attrarre visitatori da tutto il mondo, sia per chi abita a Como. Dunque, grandi mostre e festival sicuramente ma, in tutta la città, anche attività inclusive e partecipative per la comunità e per tutte le età”.
In particolare, per la dimora è previsto un futuro da “centro culturale permanente aperto ai giovani, alle famiglie ecc. che permetta il consolidarsi di esperienze aggregative creative e collettive. Al primo piano della Villa troverà sede una struttura museale “fissa” e il Museo della seta rientra tra le possibili ipotesi che saranno valutate. Il piano terra sarà il luogo ospite per eccellenza di grandi mostre contemporanee itineranti che dialogano con il contesto internazionale e nazionale”.
E’ poi intervenuta la candidata al consiglio Comunale Anna Buttarelli: “C’è l’esigenza di coinvolgere gli operatori culturale affinché, sempre tramite la partecipazione, nasca una squadra. Per questo sarà creato un tavolo di coprogettazione, anche per trovare risorse attraverso bandi”. Punto sottolineato, poi, quello di trovare “spazi pubblici culturali che possano favorire l’incontro tra le persone. L’obiettivo è organizzare numerose festività nei quartieri, per raccontare le varie identità del territorio. Abbiamo individuato, in continuità con quello che si sta facendo da un anno e mezzo, nel Politeama, una sede per attivare questo cambiamento, un hub innovativo dove le persone potranno trovarsi e creare”.
La parola è poi passata al coordinatore del Tavolo Cultura per il programma di Minghetti, Matteo Montini, che ha puntato molto sul recupero del Mercato Coperto: “La nostra idea è di riuscire a renderlo uno spazio flessibile e valorizzarlo sia dal punto di vista architettonico, inserendolo nel circolo dei monumenti razionalisti, sia da quello strutturale, sistemando sia il padiglione oggi della vendita al dettaglia, sia ultimando i lavori dell’ex Padiglione Grossisti dove si potrebbero ospitare piccoli concerti, lectures e altre attività. Deve diventare uno spazio di riferimento sia per il quartiere che per i turisti”.
Più nel dettaglio, l’obiettivo di Minghetti e della lista è fare del Padiglione Grossisti in uno spazio enogastronomico a “centimetrozero”, con punti di ristoro che servono prodotti provenienti dai banchi del mercato. Si ipotizza la creazione di percorsi del gusto, ovvero di educazione alimentare e delle tradizioni alimentari. L’offerta si organizza con punti di ristoro tipo streetfood sulle balconate al primo piano e ristoranti al piano terra.
“Vorremmo anche valorizzazione le mura attorno alla città. Musica arte e spettacolo sono un’occasione di aggregazione e su questo tema creeremo mappe e parchi dedicati alle opportunità di creare eventi”, ha chiuso Montini. L’ipotesi è far confluire nel giardino attorno alle mura le Giornate della creatività e dello sport. Previsto anche il coinvolgimento di giardini interni alle mura e cortili (sullo stile di Bellezze Interiori) tra cui gli spazi dell’ex-Combattenti.
Durante la conferenza si è poi parlato del grande patrimonio museale di Como: “La nostra idea è quella di affidare gestione delle varie strutture a un direttore generale comune. Per quanto riguarda i monumenti, invece, Villa Olmo sicuramente deve fare da pilone del sistema. Ma l’assessore alla Cultura non può fare tutto da solo, il nostro intento infatti è quello di nominare un consigliere con questa particolare delega, che possa così aiutare l’assessore a portare avanti i vari progetti”.
Ha concluso poi la serie di interventi Marco Albanese, avvocato, critico cinematografico, autore di libri sul tema e fondatore di Stanze di Cinema: “Ci auguriamo che questa città possa dialogare con il cinema ancora in futuro, ricordiamo che fino a qualche anno fa Como aveva quattro festival dedicati all’arte cinematografica, che attrarre un turismo specifico. Cercheremo di riattivare la città sotto questo punto di vista, per riaccendere un fuoco che con il tempo si è spento, come il Politeama”.
A proposito del Politema, nel programma l’ex cineateatro diventa “uno spazio polifunzionale dove si trovano diverse attività (bar, coworking) uno spazio creativo adatto a portare performance e sale di dimensioni diverse come nidi di pensiero. Tutto l’anno lo spazio si animerà con percorsi di formazione, mostre di giovani artisti emergenti e attività per bambini e famiglie: un ambiente accogliente dove stare insieme e dove stare bene. Un centro culturale permanente aperto ai giovani, alle famiglie ecc. che permetta il consolidarsi di esperienze aggregative creative e collettive”.
Per onorare il nome di Alessandro Volta, saranno promosse iniziative specifiche, anche attraverso sinergie con l’Università dell’Insubria (facoltà di Fisica). L’obiettivo di mandato è “quello di arrivare all’anniversario di Volta con progetti di valorizzazione consolidati nel corso di questi 5 anni. Sarà attivato un percorso di racconto di Alessandro Volta durante l’anno, dando ulteriore impulso al Festival della Luce, in collaborazione con la Fondazione Alessandro Volta, in cui si declina la figura voltiana in chiave artistico-culturale e scientifica, con installazioni luminose che dialoghino con la città”.
6 Commenti
Sul Mercato coperto: “La nostra idea è di riuscire a renderlo uno spazio flessibile e valorizzarlo … dal punto di vista architettonico, inserendolo nel circolo dei monumenti razionalisti”. Peccato che il Mercato coperto non sia un monumento razionalista…
Arriveranno anche le Serre, non si preoccupi Sig. Luigi. tempo al tempo fino al 12.06 si può prospettare soluzioni ai cittadini.
Nessun accenno alle serre di villa Olmo che, in base a quanto scritto da voi, pare siano state talmente tanto trascurate dall’attuale amministrazione che sia da abbattere!!!
Se così fosse cosa aspetta la magistratura ad aprire una indagine???
Chi paga il danno???
Chi dovrebbe essere licenziato in tronco per una simile trascuratezza???
Ma adesso la tassa di soggiorno per che cosa viene destinata? È una tassa di scopo quindi DEVE essere destinata ad implementare il turismo/cultura. Viene usata per pagare il social dei vigili? Oppure i premi I dirigenti?
Parole, parole, parole…non ci crede più nessuno, o almeno si spera.
Museo della seta necessita di ampi spazi e pavimenti che reggano il peso dei macchinari etc.
Il posto ideale sarebbe la Santarella con l’aggiunta di edificio adiacente basso.
A Villa Olmo potrebbe trovare posto una minima parte della collezione di abiti e accessori in seta e magari una infografica che riassuma la storia della seta e stimoli a visitare il museo sito in altro luogo.