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Monte Olimpino, riaperto e vandalizzato in un giorno il parco Iperal. Annoni: “Che coglionaggine, deve richiudere”

Solo due giorni fa, aveva dato con entusiasmo la notizia: il parco a lato del supermercato Iperal, in via Bellinzona a Monte Olimpino, aveva riaperto dopo la chiusura forzata a causa di vandalismi. E l’assessore al Verde di Palazzo Cernezzi, Paolo Annoni, aveva voluto anche mandare un messaggio: “Adesso trattiamo bene giochi e panchine perché gli ultimi vandalismi sono costati alcune migliaia di euro”.

L’auspicio, però, è stato frustrato in un battibaleno. E’ bastata una notta per veder tornare i vandali in azione, come riferisce ancora lo stesso assessore.

“Neanche il tempo di gioire per la riapertura del bel parco giochi attrezzato adiacente all’Iperal di via Bellinzona, che ieri qualcuno ha pensato bene di prendere a calci l’oblò dello scivolo dei bimbi e mandarlo in frantumi – ha raccontato Annoni – Un gesto volontario, deprecabile e vigliacco. Vi assicuro che per rompere il plexiglas spesso mezzo centimetro ci vogliono tanta forza, volontà e coglionaggine. E non ditemi che è stato un incidente. Il parchetto, così, deve chiudere ancora”.

La tenacia nel voler riconsegnare l’area a famiglie e bambini in perfetto stato, però, non è stata fiaccata dallo sconfortante episodio. “Però io non mi arrendo. So che non vi arrenderete neppure voi – ha aggiunto Annoni – E la cosa più importante è che non si è arresa neppure la direzione del supermercato. Già ieri è stato ordinato un nuovo oblò per lo scivolo. Per ora però il parco è chiuso in attesa della messa in sicurezza del gioco. L’incolumità dei bambini resta un valore inderogabile. Vi saranno alcuni correttivi negli orari”.

Il parchetto, peraltro, è anche videosorvegliato cosa che fa ben sperare sull’individuazione di chi ha commesso il raid: “Il vandalo potrebbe avere quindi presto un volto. Io stesso ho avvisato il comandante dela polizia locale e il capo delle volanti della Questura. Entrambi mi hanno assicurato un occhio di riguardo per l’area. Certo, il territorio di Como è molto vasto e anche complicato. Impossibile pensare di sorvegliare ovunque con persone in divisa e telecamere. Dirò di più, sarebbe pure una sconfitta. Siamo così tutti noi chiamati a combattere questo degrado sociale. Tutti noi”.

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