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Monte San Primo, il coro di “no” ai nuovi impianti sciistici arriva in Parlamento

Monte San Primo, il tanto osteggiato progetto di realizzare degli impianti sciistici nel comprensorio, dopo le proteste e le marce degli ambientalisti  (qui gli approfondimenti) , arriva in Parlamento. Nei giorni scorsi infatti il senatore della Repubblica Tino Magni ( Alleanza Verdi Sinistra), ha depositato un’interrogazione proprio sul progetto di riqualificazione – voluto da Comunità Montana, Regione e Ministero  – che prevede la creazione di impianti sciistici e relative strutture turistiche.

“Il Monte San Primo non supera i 1600 metri, il riscaldamento globale inevitabilmente ha già reso frammentario l’innevamento sotto i 2000 metri e i recenti dati sul consumo di suolo italiano, e particolarmente lombardo, sono impressionanti. La maggior parte degli interventi previsti rappresentano un potenziale rischio per l’equilibrio ambientale della zona del Monte San Primo”. E ancora “l’impatto ambientale del progetto, così come ideato, è altamente negativo poiché andrebbe a incrementare cementificazione e antropizzazione in un territorio che necessiterebbe invece di essere valorizzato dal punto di vista naturalistico attraverso tecniche e progetti di cosiddetto turismo dolce”.

Sotto la lente di ingrandimento anche la sostenibilità economica del progetto che presenterebbe “punti oscuri e varie criticità, relativi all’impegno economico della gestione degli impianti e delle strutture e ai costi ingenti correlati all’innevamento artificiale in termini di dispendio di energia e acqua”. Obiettivo dell’interrogazione è avere chiarimenti dai ministeri competenti sul finanziamento del progetto e “se non sia più opportuno investire le cifre previste in interventi per migliorare la qualità della vita di chi vive nell’area del Monte San Primo”.

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