RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

“Como non è solo moda chic”. Cantaluppi e Tufano (FdI) mozione per il dialetto comasco

Turismo, hotel di lusso, vip e tanta, tanta gente a spasso sul lago. Ma Como “non è solo un qualcosa di chic e alla moda. Compito nostro è anche quello di ricordare e valorizzare la nostra storia, fatta anche dal dialetto. Ecco perché abbiamo deciso di impegnarci per preservarlo”. Le parole sono del consigliere di Fratelli d’Italia Lorenzo Cantaluppi che, insieme al collega Antonio Tufano, ha presentato una mozione per chiedere alla giunta di adottare “iniziative per custodire e tramandare il dialetto comasco”.

Una proposta che non chiede di prevedere un qualcosa nello specifico ma che vuole coinvolgere tutto il consiglio in un percorso comune per capire come poter accendere l’interesse, soprattutto nel mondo dei giovani, ambito peraltro molto conosciuto dal consigliere Tufano da sempre al lavoro nel settore delle discoteche e dei locali per ragazzi. “La storia del nostro comune non è fatta solo di Celti, Impero romano, Barbarossa e Cinque Giornate – scrivono i due proponenti – ma anche di gente comune, di uomini e donne che hanno reso grande il nostro territorio con il loro lavoro e la loro fatica: contadini, operai tessili, muratori, mercanti e impiegati, tutti accomunati da una lingua comune, il dialetto comasco”.

Da qui dunque la volontà chiara visto che “sono ormai poche le persone soprattutto in giovane età che lo parlano, di impegnare sindaco e giunta a valutare l’opportunità di adottare iniziative per custodire e tramandare il dialetto”, passaggio ritenuto necessario dai due consiglieri per evitare di perdere per sempre una tradizione comasca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

31 Commenti

  1. @Redazione come mai riportate sempre con solerzia e dovizia ogni proposta o fun fact riguardante Tufano tranne quelle di cronaca, che inquadrano bene il personaggio, che sono invece esplose a livello nazionale?
    Vorrete mica farci capire che c’è una qualche sudditanza suvvia

    1. ma non fate i “malmostosiiiiiiiiii” !

      La redazione sarà libera di scrivere quello che vuole in termini di NOTIZIE! Altrimenti fonda tu un giornale e vediamo chi ti segue !

      C’è chi commenta e chi pontifica. Come al solito.

      1. @Bobo di lavoro non faccio il giornalista se no ci penserei su; da utente di una redazione che lascia spazio ai commenti, sento di poter usufruire di questa possibilità.

        Nel merito, non sono affatto malmostoso, è solo un commento. Come dici tu, la chiave son le NOTIZIE. Mi è sembrato che ieri e oggi l’argomento di cui tutti parlano in città sia veramente quella dell’orecchio staccato.
        Giusto per darti un’idea della rilevanza mediatica del caso, ti dico che è stata ripresa e riportata anche dai maggiori quotidiani nazionali. Ora direi quindi che non si può non parlarne. E non è questione di garantismo o giustizialismo.
        A prescindere da come la si pensi su quell’episodio o sulla proposta di cui sopra, direi che se dobbiamo parlar di Tufano (e facciamolo, vi prego), quello di cui si deve discutere non è la proposta sul dialetto ma il caso dell’orecchio mozzato.

        Con affetto e imutata stima

  2. Tücc i omm i nass libar e tücc istess par dignidaa e diricc. I gh’à giüdizzi e cuscienza e i gh’à de tratass ‘mè fredèi. (comasco!)
    Si può proporre ma ognuno deve decidere liberamente!

    1. Penso che debba essere una libera scelta di ogni famiglia decidere se tramandare o no il dialetto del proprio comune, non una imposizione.
      L’ idea ha senso e non c’è chi ha ragione o torto a difendere il dialetto. Anche chi non si esprime bene andrebbe rispettato. Conta l’educazione.

      1. mi piace come sia stato svelato il segreto di Pulcinella e tutti abbiamo iniziato a scherzarci su. Vorrei però ricordare come, se confermato in sede penale, si tratti di un fatto gravissimo che denota certamente la persona, i modi, le abitudini e che certamente deve essere messa fuori dalla scena politica locale (e regionale, viste le ambizioni)

  3. diciamo che non siete mai contenti (chi commenta) e probabilmente non sapete il dialetto perché non siete comaschi da tutte le generazioni e nessuno ve lo ha tramandato. Oppure solo perché la proposta viene da FdI.

    Tutte le regioni tengono alle tradizioni, alla conservazione della lingua, le sagre le ricorrenze. Tutte le città. Tranne chi si lamenta di ogni iniziativa o idea. Non si dice che la gente deve andare in giro a parlare dialetto…si discute su come CONSERVARLO. O ho capito male? E’ una proposta di c-o-n-s-e-r-v-a-z-i-o-n-e. Ma se ho capito male e la gente dovrà andare a scuola con materia scolastica “dialetto comasco” correggetemi perché ho capito male e mi scuso anticipatamente.

    Dai commenti sembra che abbiate capito che dovrà diventare la prima e unica lingua! Dai!

    1. Temo non abbia colto: è una proposta talmente generica e vuota da risultare inutile.

      Non vogliono conservarlo veramente, altrimenti avrebbero tirato fuori anche qualche idea; vogliono semplicemente mettere la bandierina “oh, vedete che a noi stanno a cuore queste cose” così quelli come lei ci cascano e pensano che veramente c’è qualche politico interessato.

      Invece è fuffa, vuoto totale “impegnare il sindaco a valutare l’opportunità di adottare iniziative per custodire”.

      Impegnare a valutare l’opportunità di adottare iniziative: si rende conto di quanto non voglia dire nulla? Supercazzole come quelle della Schlein.

      1. ahahah così quelli come leiiiiiiiiii ci cascano e sono qui a commentare che l’articolo è inutile che la proposta è inutile e che il Sindaco non può perdere tempooooo.
        L’articolo riporta UN FATTO!

        Nessuno ha scritto che il Sindaco si dovrebbe impegnareeeee…ma quando leggo che ADDIRITTURA si presume “centralino che risponde in dialetto” mi è venuto spontaneo rispondere così. VA BENEEEE?

        Cari saluti e buona giornata a TE/LUI/LEI/VOI. ahahah

  4. Questi qui sono dei fenomeni degni del circo Barnum!
    A livello nazionale propongono leggi sanzionatorie contro l’uso dell’inglese (e intanto esaltano il “made in Italy”).
    Questi qui, più modesti, essendo zerbinotti, si battono per valorizzare il dialetto!
    Come direbbe mio nonno ” Va’ a ca’ di praa che ta la scurtat!

  5. Il dialetto comasco….
    Mi fa tornare in mente l’anno prima del Rapi1 al Seti quando i proto leghisti della scuola vinsero con una lista col nome in dialetto… comasco… ovviamente scritto in modo errato perché la cultura viene sempre per prima…

  6. No hanno nulla a cui pensare…
    Il dialetto certo è cultura ma non c’entra nulla con la politica, se non in termini razzisti e xenofobi, la lega insegna.
    Il dialetto è tradizione orale e solo la trasmisisone tra generazioni ne assicura la soppravivenza, il resto sono solo strumentalizzazioni a sfondo identirario e sovranista.

  7. Uh Signur, basta che non si torni al centralino che risponde in dialetto…..mi permetto di suggerire uno studio sui toponimi tradizionali della città e dei quartieri, la cui memoria sta scomparendo rapidamente.

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo