La musica come linguaggio universale capace di abbattere muri e costruire ponti di solidarietà. Con questo spirito, domenica 23 novembre 2025 alle 20.30 il Teatro Sociale di Como ospiterà In attesa di giudizio, un grande concerto promosso dall’associazione comasca Kibaré per sostenere un nuovo e ambizioso progetto in Burkina Faso.
Dodici anni di impegno
Fondata nel 2013, Kibaré lavora a fianco di bambini, giovani e donne in condizioni socioeconomiche fragili. In dodici anni l’associazione ha realizzato interventi concreti: la costruzione di due scuole primarie, il sostegno a oltre 200 studenti, un centro di recupero nutrizionale per madri e bambini, un dispensario medico che serve circa 25mila persone, un programma di microcredito a interesse zero per 300 donne e un centro di formazione professionale in tessitura, tintura e sartoria tradizionali.
“Noi esistiamo a Como dal 2013 – spiega la responsabile operativa dell’associazione, Olivia Molteni Piro – Abbiamo sempre scelto di investire nelle nuove generazioni, perché hanno in mano un potenziale enorme. In un Paese come il Burkina Faso, dove il 75% della popolazione ha meno di 35 anni, se i giovani vengono sostenuti possono diventare una risorsa, non un problema”.
La nuova sfida: un centro per i minori in attesa di giudizio
Il nuovo progetto punta a costruire un centro di detenzione transitoria per minori che hanno commesso reati, spesso legati alla povertà estrema o alla fuga dal terrorismo.
“Sono ragazzi che rubano per bisogno, perché non hanno più nulla – continua Molteni Piro – Oggi vengono messi nelle carceri comuni, in attesa di processo, per mesi, a contatto con criminali adulti che rischiano di traviarli. Noi vogliamo creare una casa dove possano vivere protetti, ricevere formazione professionale e reinserirsi nella società. È un progetto ambizioso, ma necessario”.
Una serata di musica senza confini
A sostegno di questa iniziativa, il concerto vedrà sul palco artisti di grande sensibilità e provenienze diverse. Il direttore artistico sarà Pino Adduci di Teatro Gruppo Popolare. Tra i protagonisti: la pianista Alessandra Gelfini, la cantante Beatrice Binda, D’altro canto, Fanta Tiemtore (Burkina Faso, percussionista), Rohit Geissler (India, chitarra electric), Linda Odjugo (Nigeria, voce), Mario Bargna e la sua band, Nuovevociensemble, ensemble tutto al femminile proveniente dalla scuola Jardin Musical di Lugano e
diretto da Beatrice Binda, Oliseh Obiarinze (Nigeria, strumenti a fiato), Orchestra Musica Spiccia, Settegrani, Succo Marcio (si ricompongono appositamente per I’occasione per festeggiare i 30 anni dalla fondazione), e infine i Sulutumana.
Voci dal palco
“Per noi musicisti è naturale suonare senza confini: è un arricchimento – racconta Alessandra Gelfini – Mostriamo che l’integrazione è possibile: se lo facciamo noi, lo possono fare tutti”.
Un messaggio condiviso anche da Gian Battista Galli dei Sulutumana: “Viviamo un tempo di paura e diffidenza. Dobbiamo trasformare questa paura in voglia di costruire accoglienza. Più la musica è contaminata, più è bella”.
E ancora Piro: “Siamo tutti, in un certo senso, in attesa di giudizio nella nostra vita quotidiana. La differenza è che per questi ragazzi quel giudizio può significare la possibilità di un futuro o la sua negazione. Noi vogliamo offrire loro un’occasione di riscatto”.
Mostra a Villa Bernasconi
L’evento non si limita al concerto, successivamente verrà anche proposta un’iniziativa culturale: dal 26 settembre al 5 novembre a Villa Bernasconi di Cernobbio si terrà una mostra fotografica dedicata al tessuto tradizionale del Burkina Faso e alla filiera del cotone, risorsa primaria del Paese. “Racconteremo come nasce questo tessuto, i simboli che lo caratterizzano e come si è sviluppato”, spiega Molteni Piro.
Biglietti
I biglietti per il concerto saranno acquistabili in prevendita o in biglietteria dal 20 settembre al costo di 30 euro per la platea. Una serata di musica, solidarietà e memoria che invita Como e il suo pubblico ad abbattere muri e costruire nuove possibilità per le giovani generazioni.