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Nel centro fiore all’occhiello della ricerca in Lombardia rischio licenziamento per oltre metà dei 123 dipendenti

La crisi di Nerviano Medical Sciences (Nms), il più grande centro di ricerca oncologica italiano e tra i principali in Europa, si aggrava. L’incontro tenutosi ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha confermato la linea dura dell’azienda, che ha respinto ogni proposta di mediazione e ha confermato il licenziamento collettivo di 73 ricercatori su 123 dipendenti del ramo. Un patrimonio scientifico di inestimabile valore è a rischio dispersione.

Scontro al Mimit: 73 ricercatori Nms a rischio licenziamento

L’allarme riguarda 73 lavoratori che vedono il proprio futuro appeso a un filo. Al tavolo ministeriale erano presenti i sindacati di categoria (Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil), la Regione Lombardia, il fondo cinese Pag (attuale proprietario di Nms) e, per la prima volta, Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo.

La presenza di Invitalia è stata accolta dai sindacati come un “segnale concreto di apertura” per un possibile intervento pubblico finalizzato ad attrarre nuovi capitali privati e a scongiurare la chiusura del polo oncologico di Nerviano.

Invitalia conferma quattro soggetti interessati alla ricerca

Durante la riunione, Invitalia ha rivelato l’esistenza di quattro potenziali soggetti industriali interessati a rilevare il ramo di ricerca della Nerviano Medical Sciences.

Il Ministero ha immediatamente chiesto di accelerare l’analisi di queste manifestazioni di interesse per valutare la fattibilità di un progetto di reindustrializzazione che abbia come obiettivo primario la valorizzazione delle competenze e la salvaguardia del know-how scientifico e tecnologico accumulato in anni di attività.

Nonostante l’apertura a soluzioni alternative, l’azienda ha mantenuto una posizione intransigente, rifiutando di sospendere la procedura di licenziamento collettivo e, secondo quanto riportato, arrivando persino a minacciare di disattivare i macchinari.

Lo Sconcerto dei sindacati e la proposta di Cassa integrazione

La chiusura del fondo Pag ha generato sconcerto tra le istituzioni e profonda rabbia tra i ricercatori Nms. I sindacati hanno ribadito di non aver mai preteso la permanenza a tutti i costi del fondo, ma hanno chiesto “di permetterci di lavorare a una prospettiva concreta che eviti la dispersione di un patrimonio scientifico e professionale unico nel Paese.”

Il Ministero ha confermato il proprio impegno a esplorare ogni strumento possibile per garantire la continuità delle attività di ricerca. Tra le opzioni sul tavolo, la possibilità di ricorrere a un anno di cassa integrazione straordinaria e la costruzione di un percorso industriale sostenibile a lungo termine.

Il prossimo appuntamento cruciale è fissato per il 12 novembre, nuovamente al Mimit, quando Invitalia presenterà ufficialmente le ipotesi di salvataggio. Soltanto a fronte di un riscontro positivo e di un piano credibile, l’azienda si è detta disposta a prendere in considerazione la sospensione del licenziamento ricercatori.

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