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Nidi, 50 euro di multa per i genitori in ritardo. Minghetti (Svolta Civica): “Como non è una città per famiglie”. Cesareo (Pd): “Valuteremo ricorso”

“Como non è una città per le famiglie. E’ ormai evidente a tutti”. Non usa giri di parole Barbara Minghetti di Svolta Civica nel commentare, incredula, l’ultima notizia in arrivo da Palazzo Cernezzi. O meglio dall’ultima seduta della Commissione 3 che ha disposto come verrà comminata una multa di 50 euro per quei genitori che faranno tardi all’asilo (come anticipato questa mattina dal quotidiano La Provincia). O meglio per chi, per quattro volte, anche non consecutive nello stesso mese, farà entrare in ritardo i figli o li andrà a prendere dopo il suono della campanella scatterà la sanzione.

“Ripeto, mi sembra incredibile. Chi garantisce ai genitori di arrivare in tempo? Con i servizi pubblici ridotti e il traffico sempre più caotico, come si può ben constatare anche in questi ultimi giorni, come si pensa anche solo di poter ipotizzare una simile iniziativa?”, si domanda Barbara Minghetti. Questa misura, che ora dovrà passare in Consiglio comunale, sta inevitabilmente, già facendo discutere. E la riflessione si allarga. “Mi pare che si voglia trasformare Como in una città non adatta alle famiglie. Penso, giusto per citare un altro esempio, all’aumento delle rette dei nidi (i dettagli)  così come agli spazi gioco che devono ancora essere ripristinati”.

Nel pomeriggio poi è intervenuta la vicesegretaria del Pd comasco Andrée Cesareo: “La scelta del Sindaco di Como di multare i ritardi dei genitori non è passata inosservata. Nuovamente la città di Como assurge a livello nazionale per scelte di cui però vergognarsi. A Como essere genitore è una corsa ad ostacoli: chiusura dei nidi e multe alle famiglie che ritardano a portare o recuperare il figlio a scuola. La direzione in cui andare dovrebbe essere quella di ampliare gli orari di apertura perché siano compatibili con i ritardi del trasporto pubblico, con il traffico, con famiglie in cui entrambi lavorano. Mi stupisco che l’assessore alla partita, una donna, non abbia avuto alcun tipo di dubbio in merito e che, come al solito nella politica di questo sindaco, abbia preso una decisione senza coinvolgere la cittadinanza verificherò, nei limiti del mio ruolo e insieme ai consiglieri, la possibilità di ricorrere contro questo atto amministrativo”.

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22 Commenti

  1. A mio figlio che gioca a calcio, l’allenatore infligge cinque euro di multa per ogni ritardo all’allenamento, ma almeno alla fine usano i soldi raccolti per la pizzata di fine anno…
    Ma ci rendiamo conto? Che tipo di approccio paternalistico è quello di una amministrazione così?
    Ancora un po’ e si sentiranno in diritto di obbligare le maestre alle bacchettate se i bimbi la fanno fuori dal vasino.

  2. Io semplicemente mi chiedo come sia possibile che le preziose (?) energie del sindaco e dei funzionari siano state spese per ideare , regolamentare e mettere in opera una ‘sanzione’ del genere, quando sicuramente il contesto degli asili avrebbe bisogno di ben altre rilevanti e più produttive attenzioni.
    Forse da più soddisfazione e visibilità in questa città spendere impegno ed applicare queste “sceriffate” che azioni concrete in favore dei bimbi e delle famiglie.

    1. “alle famiglie che ritardano a portare o recuperare il figlio a scuola”

      Per la verità parlano anche di ritardi alla mattina…. leggere e capire prima di accusare impropriamente!

  3. La proposta è incompleta: cosa succede se il genitore non paga? Io proporrei di mettere le ganasce al figlio: un bel fermo amministrativo e si sblocca dopo il pagamento! Altrimenti si vanno ad intasare gli uffici di solleciti e ricorsi!
    Poi bisogna dotare le scuole di un sistema di orologi sincronizzati con la centrale dei vigili e il cern di Ginevra altrimenti si rischia il caos di ricorsi!

  4. Il problema è che il ritardo si ripercuote sul personale della struttura, costretto ad orari supplementari (che paghiamo noi). Se le mamme dovessero prendere un aereo non si alzerebbero prima?

    1. Può aver senso su ritardi nel ritirare i bambini al pomeriggio.
      Perché multare un ritardo al mattino?
      Se il genitore non eccede la fascia oraria per cui ha pagato (quindi se consegna dopo e/o ritira prima), perché dovrebbe pagare in più?

  5. Purtroppo questo personaggio pensa davvero, e ci crede pure, che con la multa il mondo cambi, il traffico cambi, ci si possa liberare dal lavoro per su SommitÁ SINDACO…. dimostra la sua completa estraneitá alla realtá dei genitori che lavorano, estraneo alle situazioni diverse che persone differenti possano avere… non capisce una fava lui o chi ha quell’incarico…
    Rispondano a questa semplice domanda….. Disponibili a trovare i genitori in Comune per u confronto?
    Ripeto
    Vi fate vedere o no?

  6. Tecnicamente non v’è alcuna possibilità di sanzionare codesti genitori ai sensi della legge 689/81 (chi sarebbe, ad esempio, “l’obbligato in solido”? Oppure, risponderebbe della violazione amministrativa “chi ha commesso il fatto se in stato di necessità”?).
    Il sindaco sia ragionevole e tenga presente che i genitori-lavoratori già subiscono forti pressioni, diciamo così, sul posto di lavoro e peraltro devono “lottare” con l’infernale traffico per il raggiungimento della sede di lavoro e per quella dell’asilo.

  7. Como non è una città per famiglie POVERE, aggiungo io. Comunque al di là delle sacrosante parole di Minghetti, vorrei ed capire di più: quindi le multe le faranno i vigili? I bidelli? Le maestre? A me sembra una cagata pazzesca, e mi fa ricordare la proposta del sindaco Bruni di multare chi dormiva sulle panchine.

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