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Non solo centro storico. Platani, pizza e freccette alla Coop Gerenzana di Tavernola: “Movida? No, grazie. Qui si sta bene”

Entrare alla Cooperativa Gerenzana di Tavernola e dire la parola “movida” è come pronunciare un’eresia.

“Movida? No no, qui non abbiamo nessuna movida. Siamo solo un posto in cui la gente si ritrova per stare bene in compagnia, anche di questi tempi”, è la risposta di Nicola Fent che con la moglie Rosy gestisce da tre anni questo angolo a metà strada tra il lago e il mito.

Perché la Gerenzana è qui dal 1906, mica da ieri, e ne ha viste di tutti i colori: due guerre, la città che si trasforma, i supermercati e gli alberghi spuntati dove prima c’erano i prati e tutti che sembrano andare sempre più di fretta tranne qui, ai suoi tavoli all’ombra degli enormi platani, dove il tempo sembra fermarsi e la calca dei locali del centro, con tutti i problemi annessi e connessi, sembra essere (ed è, in effetti) lontana anni luce.

E davvero pensate che bastasse una pandemia mondiale a fermare una così? Decisamente no, soprattutto se al timone c’è uno come Nicola, che di pezzi di storia se ne intende visto che per ben 36 anni ha gestito quel pezzo di cuore di tutti gli ex bambini comaschi che è il minigolf dei giardini a lago.

“Quella è un’avventura finita ed è andata come è andata – dice con un velo di tristezza nella voce – ora siamo qui e, dopo la chiusura forzata, siamo tornati e i clienti non mancano, anche se ovviamente sono meno rispetto all’anno scorso. Ma il locale è grande e abbiamo il giardino esterno, il che fa decisamente la differenza perché non abbiamo nessun problema di distanziamento o calca, quelle sono cose che lasciamo volentieri ai locali del centro”.

Ma, soprattutto di questi tempi, per ripartire non basta apparecchiare i tavoli, accendere le luci e il forno a legna e sedersi ad aspettare. Serve coraggio e quello, alla Gerenzana, non manca. Perché questa anziana ma ancora brillante signora è una di quelle che non ci sta a stare buona buona seduta all’ombra a guardare quello che fanno gli altri. Lei è una che, nel suo piccolo mondo fatto di piccole cose, spariglia le carte e fa quello che non ti aspetti.

“Purtroppo in questo momento non è possibile organizzare iniziative o incontri come quelli che facevamo fino a prima dell’emergenza (piccole perle come un incontro con il giornalista e studioso Bruno Segre per la Giornata della Memoria, per dire Ndr) ma abbiamo comunque voluto fare un piccolo gesto coraggioso – racconta Nicola – presso di noi ha sede un club di freccette ma la Federazione ha annullato tutte le gare di campionato. Però noi abbiamo comunque deciso di riprendere l’attività e di organizzare il nostro torneo estivo. Siamo gli unici in Lombardia ad averlo fatto e per questo vengono a giocare qui da noi anche persone iscritte in altri club. Il consiglio della cooperativa si è riunito proprio in questi giorni per decidere ma con settembre speriamo di riprendere anche con le altre iniziative”.

Hai capito la vecchia signora?

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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Un commento

  1. Concordeo, un angolo di tranquillità e di cordialità. Ho giocato a freccette contro Nicola tanti anni fa, è stato un piacere ritrovarlo a tavernola dopo il mini golf

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