L’affare si ingrossa. E diventa sempre più vip e mondiale.
L’affare è, ovviamente, l’arrivo in grande, grandissimo stile di Dolce&Gabbana a Como (ma più in generale sul Lago di Como) nei primi 11 giorni di luglio (primi 5 per gli allestimenti, ultimi 2 per il disallestimento). Per quanto riguarda la città nello specifico, emergono dettagli sempre più precisi sulla serie di eventi che toccheranno diversi luoghi simbolo.
Innanzitutto, la stima ufficiale è che dal 6 al 9 luglio prossimi arriveranno in città 400 ospiti da tutto il mondo e oltre 50 giornalisti di altrettante testate internazionale. Inoltre, si apprende che non sarà soltanto l’alta moda la protagonista ma anche l’alta gioielleria.
Per quanto riguarda le location, come noto la scelta degli stilisti per l’esposizione delle collezioni (una dovrebbe essere ispirata direttamente dal Lario) è caduta su Villa Olmo come base fissa, con tanto di piroscafo Patria a fare da lussuosa dependance e la realizzazione di un molo temporaneo agganciato alla darsena del parco per ospitare yacht e i mitologici motoscafi Riva Aquarama.
La giunta di Como, tra l’altro, ha concesso (dietro pagamento) l’utilizzo esclusivo del compendio di Villa Olmo con giardini, casino Nord e casino Sud inclusi. Ma la novità è che per i giorni 6, 7 e 8 luglio Dolce&Gabbana hanno ottenuto (sempre in concessione a titolo oneroso) anche l’utilizzo esclusivo della diga foranea, di largo Mafalda di Savoia e dell’area del Tempio Voltiano.
Mostruosi i potenziali numeri a corollario dell’evento, basti pensare i documenti ufficiali citano come riferimento possibile un evento del tutto simile organizzato nel luglio 2o17 dalla griffe a Palermo, per cui vennero prenotate 250 stanze di hotel di lusso, 400 per lo staff di produzione, lavorarono 350 camerieri e 110 autisti locali per transfer di ospiti e staff, vennero conteggiate 9.600 ore di servizio per gli addetti del facchinaggio e 1.600 ore di servizio per gli addetti alle pulizie.
E ancora: 10.000 ore di servizio di addetti alla sicurezza, 6.400 pasti consumati dallo staff di produzione nei ristoranti locali oltre ad utilizzo di imprese locali per allestimenti, fornitura piante e fiori, complementi di scena, opere di elettricista, falegnameria, supporto informatico, trasporti, servizio medico, servizio hostess e steward. Inutile sottolineare poi la promozione nel mondo per Como e il lago.
Ora si attende soltanto la rivelazione di quanto dovranno versare Dolce&Gabbana al Comune per l’utilizzo di villa, diga e area del Tempio Voltiano.
Un commento
Anche la diga foranea?
Stai a vedere che Life Electric diventerà ancor più noto e apprezzato
Chissà quanti concittadini roderanno di brutto