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Nosetta: “La ‘guerriglia’ tra lusso e online”. Una spruzzata di Bellagio e orgoglio comasco

La trasformazione del centro storico di Como, progressivamente abbandonato dalle botteghe storiche sostituite da franchising nazionali e internazionali, è un fenomeno sotto gli occhi di tutti e una dinamica raccontata sovente su queste pagine.

Nel racconto di questa contrapposizione, però, si fa presto a dimenticare che tradizione e innovazione possono convivere anche in attività di recente fondazione, dal respiro allo stesso tempo comasco e internazionale. 

Nosetta, il negozio di borse e accessori, ultimo nuovo arrivato in via Luini, ne è un esempio. 

“I nostri prodotti uniscono un design essenziale con materiali pregiati come il cuoio, la seta e il tessuto rigorosamente made in Italy e di prima scelta, ottenuto dagli stessi fornitori impiegati dai brand più celebri dell’alta moda – spiega Marco Porcellana, marito e socio della fondatrice del marchio, l’americana Clare O’Connell – offriamo la qualità delle pelli trattate da artigiani di quarta generazione o i tessuti di eccellenze comasche come Limonta che è in attività dal 1893. Insomma, il lusso a prezzi accessibili”. 

Nosetta prende il nome dall’omonimo borgo nei pressi di Bellagio. Lì, ci spiega Marco, la coppia vive e  proprio in quei luoghi Clare, forestiera innamorata del lago di Como e con una carriera nei più grandi brand di moda internazionali, ha concepito l’idea dietro al marchio di accessori.

COMO IN CATENE: TUTTI GLI APPROFONDIMENTI

Il punto vendita di via Luini è aperto da 5 mesi, mentre l’attività si avvia verso il primo anno e mezzo di vita.

La scelta della location, nel cuore pulsante di uno dei “serpentoni” dello shopping comasco, offre sicuramente una posizione privilegiata e, allo stesso tempo, una passerella piuttosto affollata di concorrenti

“Anche se le vetrine delle catene in franchising sono un avversario formidabile – spiega Marco, un passato da consulente in strategie di marketing e docente all’Università di Torino, indicando le brillanti insegne al neon della via – noi abbiamo scelto di aprire proprio in via Luini per far “toccare” il nostro prodotto al pubblico a un consumatore che spesse volte è distratto”. 

Ovviamente, spiega Marco, affrontare i grandi franchising in campo aperto e sul loro stesso terreno non avrebbe senso: “Hanno le risorse e sanno utilizzare la tecnologia a regola d’arte contando sulla vendita integrata online e in store. Hanno le capacità per scommettere su nuovi punti vendita e soprattutto possono permettersi di perdere e chiudere, a differenza delle attività più piccole che si battono contro la mancanza di spazi per i propri negozi “. 

Quella di via Luini e di Nosetta non è una sfida commerciale unicamente comasca, però, spiega il co-titolare: “Succede ovunque. Spesso le strade di altri centri urbani perdono di identità. Noi abbiamo scelto di giocare nella nostra “nicchia” offrendo qualcosa di nuovo “.

La vocazione locale di Nosetta – di Clare e Marco – si traduce anche nel modo in cui il brand racconta la propria storia online, con fotografie dei prodotti scattate rigorosamente sugli scorci più belli del lago di Como e rigorosamente con modelle locali.

“Alcune agenzie ci hanno proposto delle ragazze straniere per la posa ma abbiamo deciso di usare delle modelle di Como per raccontare i nostri prodotti” spiega Marco.

Nosetta, però, è anche un brand internazionale che espone i propri prodotti in appositi mercatini pop-up negli Stati Uniti.

“E da Como, possiamo fare arrivare una borsa a New York in circa 18 ore – conclude Marco , nominando la nemesi delle attività tradizionali che forse con più difficoltà si adattano ai nuovi ritmi dell’ecommerce – in questo modo usiamo le nuove tecnologie nella nostra “guerriglia” contro la concorrenza”.

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