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Nuove regole e porte chiuse per i negozi. Esercenti in rivolta: “Si allontanano i clienti”

Timore e tensione. Sono queste le sensazioni emerse all’incontro organizzato da Confcommercio Como tra i negozianti comaschi e l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti per fare chiarezza sul nuovo Regolamento di Polizia Urbana entrato in vigore settimana scorsa.

A far saltare sulla sedia i commercianti presenti è stata la norma che impone loro di tenere le porte dei negozi chiuse nei mesi in cui riscaldamento o aria condizionata sono accesi. Praticamente dieci mesi su dodici l’anno.

Una questione ambientale, ovviamente: l’obiettivo è non disperdere calore o aria fresca inutilmente, inquinando per la necessità di tenere accesi più del dovuto gli impianti di climatizzazione, spesso a temperature eccessivamente alte o basse.

Una norma civile, in tempi di lotta al surriscaldamento globale, e già adottata in moltissime città italiane. Un tema, ad ogni modo, che ha scatenato gli animi dei presenti, che si sono lasciati andare in un fiume di dichiarazioni, scuse e recriminazioni, quasi al limite dell’assurdo.

“La porta chiusa è un deterrente all’ingresso dei clienti in negozio”. E’ stata lapidaria una commerciante che poi ha aggiunto: “Non tutti si possono permettere investimenti per porte scorrevoli o lame d’aria: vogliamo lasciare che il centro di Como diventi appannaggio delle catene in franchising che possono fare investimenti di questo tipo?”.

Ovviamente ognuno ha la propria motivazione, un caso specifico, un problema insormontabile.

C’è chi ha difficoltà a livello tecnico. “Ho un negozio in un edificio storico – spiega un altro commerciante presente all’incontro – per installare le lame d’aria bisogna lavorare sul soffitto e io dovrei chiedere il permesso alla Soprintendenza”.

C’è chi deve aprire le porte per cause di forza maggiore. “Io ho un negozio di profumi, devo necessariamente aprirla, altrimenti dopo dieci volte che faccio provare i miei prodotti ai clienti non si respira più” sottolinea un altro.

Senza contare chi non ha ben intenso la norma. “Io non ho il riscaldamento in negozio, devo tenere comunque la porta chiusa?” chiede un commerciante a cui fa eco un’altra bizzarra domanda: “Ma questa regola vale solo per i negozi? Io a casa se tengo il riscaldamento acceso, posso aprire le finestre?”.

Insomma è chiaro: a molti commercianti, per vari motivi, questa norma assolutamente non piace. A molti cittadini però indispettisce molto vedere le porte aperte con riscaldamento o aria condizionata funzionanti.

E su questo è stato chiaro il vicecomandante della Polizia Locale Luciano Campagnoli: “Da quando è entrato in vigore il nuovo regolamento ci arrivano in media 4 o 5 segnalazioni di attività commerciali con le porte aperte da parte di cittadini infastiditi”. Quindi, attenzione.

Como, porte chiuse per i negozi. Negretti: “Linea soft ma le regole vanno rispettate”

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