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Nuovi frontalieri, il conto è troppo salato. “12mila euro di tasse e anche l’acconto 2026? Follia”, “18mila euro all’erario, shock”, “Conviene ancora?”

C’è chi ha già iniziato a pagare con rassegnazione e chi proprio non si dà pace. C’è chi sui social inveisce contro tutto e tutti e chi cerca di fornire dettagli e spiegazioni tecniche del perché.

Ma su tutto una verità: come ampiamente detto anche in passato il conto da pagare – in termini di tasse – per i nuovi frontalieri è stato un vero shock. Quello passato è infatti stato il primo anno di imposta (il 2024) completo da quando è entrato in vigore il nuovo accordo fiscale per i frontalieri che prevede la doppia imposizione (siglato a luglio del 2023) e dunque dal passato mese di luglio si è iniziato a pagare quanto dovuto, ovviamente rateizzando le cifre che sono enormi.

Comuni infatti le lamentele di chi è riuscito a trovare un posto di lavoro in Svizzera dopo il famigerato luglio del 2023 adesso che, ancora non ben a conoscenza di tutto quanto riguarda la tassazione, ha ricevuto il conto dai Caf o dal commercialista.

E in effetti i casi di cifre decisamente alte sono sempre di più. A fronte di stipendi altrettanto alti – va detto -sembra comunque che quanto dovuto all’erario sia fuori scala.

E gli esempi sono tantissimi, anche perché per i “nuovi” frontalieri oltre al conto abnorme vige anche l’obbligo di versare immediatamente l’anticipo del 2026.

Ecco allora alcuni esempi: una lavoratrice “nuova” con un salario annuo lordo di 48 mila franchi ha pagato 2.500 franchi di imposta alla fonte in Ticino e poi dovrà sborsarne quasi 13 mila euro in Italia. Poco meno di 6.500 euro per il 2025 e altrettanti per l’anno successivo.

Nonostante le detrazioni e la franchigia di 10 mila euro (nel caso descritto, le imposte si pagano, infatti, su un reddito base di 38 mila euro), ecco che un terzo di quanto ricevuto finirà nelle tasche dell’erario.

E poi c’è chi ha portato a casa 57mila franchi netti per poi ritrovarsi a doverne pagare più di 12mila per l’anno di lavoro in Ticino oltre ad altre migliaia per l’acconto del 2026.

“La domanda, a certe condizioni, è se ne valga sempre la pena. Certo lo stipendio sarà sempre più alto rispetto all’Italia – ci racconta un nuovo frontaliere – ma se poi la tassazione erode quasi un terzo del guadagno bisogna rifletterci. Anche perché per chi rientra ogni sera in Italia ci sono le spese di viaggio, la benzina e quanto necessario per mangiare. Cifre che non sono certamente basse”.

Voci che si centuplicano passando poi sul web e nei siti che danno voce proprio ai problemi dei frontalieri. E c’è chi definisce “una follia un conto da 18mila euro”, e chi si accanisce sulla realtà evidenziando come “i nuovi frontalieri sono trattati come se fossero delle partite iva in Italia. Anche l’acconto vogliono per il nuovo anno”.

Insomma, il tema è di quelli che farà discutere ancora e molto.

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