Nuovo clamoroso ribaltone nella vicenda dell’appalto per il rifacimento dei giardini a lago di Como. Una telenovela travagliatissima, come noto.
L’appalto era stato originariamente aggiudicato la scorsa primavera a un’azienda di Casal di Principe, con il via ai lavori fissato per il 12 giugno scorso. Nelle settimane precedenti, però, l’azienda – sollecitata dal Comune di Como – non fece pervenire tutta la documentazione necessaria e l’aggiudicazione venne annullata.
L’amministrazione, a quel punto, passò alla seconda azienda classificata nella gara d’appalto da 2,7 milioni, ovvero Helios Consorzio Stabile Società Consortile A.r.l. di Favara (Agrigento). Ma anche qui sopravvenne un imprevisto, almeno secondo gli uffici di Palazzo Cernezzi: nella verifica dei requisiti per l’aggiudicazione effettiva dei lavori, l’amministrazione ritenne che ne mancasse uno determinante. E quindi anche questa impresa venne esclusa. Nel frattempo, però, il consorzio aveva presentato ricorso al Tar, cogliendo un primo successo importante (benché parziale) con la sospensiva concessa dal giudice rispetto all’esclusione dall’appalto. E adesso, terzo colpo di scena.
Il 16 agosto scorso, infatti, l’Avvocatura comunale ha redatto un parere sul contenzioso in essere, che evidentemente deve aver cambiato radicalmente le carte in tavola e fatto fare una retromarcia totale all’amministrazione. Sulla base di quel parere, infatti, Palazzo Cernezzi ha annullato in autotutela l’esclusione dell’impresa siciliana. Ma soprattutto ora si scopre che il Comune ha anche aggiudicato l’appalto al Consorzio siciliano (che aveva offerto un ribasso del 15,9% sulla base d’asta). Su quali basi l’amministrazione abbia compiuto questa svolta radicale rispetto alla decisione di escludere l’azienda lo scorso luglio per la mancanza di un requisito ritenuto essenziale è ancora tutto da scoprire (al netto della prima parziale vittoria dei privati al Tar).
4 Commenti
Purtroppo in questo stato vince sempre dapertutto la ” pochissima serieta’”. Siamo una barzelletta. Poveri italioti
Barzelletta come la fine della piscina di Muggiò. Che vergogna, una città come Como senza una piscina olimpionica. Che vergogna.
Sembra un articolo barzelletta..a Como si sa..tra assegnazione revoca è reale inizio lavori possono passare altri 40 anni…fa quasi ridere interessarsene prima di qualsiasi inizio lavori
Mah, speriamo in bene; temo che lavoreranno più gli avvocati che gli operai