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Occupare le case vuote, Luigino Nessi con don Giusto: “Provocazione e verità”. Cantaluppi (FdI): “Incitare al reato non è la soluzione”

“Quella di don Giusto? Una chiara provocazione, ma che evidenzia una verità di cui nessuno parla”. Luigino Nessi, Abbondino d’oro 2018, anima del volontariato comasco, fondatore dell’Albatese, ex consigliere comunale interviene sul richiamo nazionale delle parole scritte da don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio e Camerlata, nel suo editoriale sull’ultimo numero del periodico della parrocchia ‘Il Focolare’ (raccontato da ComoZero venerdì scorso: qui i dettagli e l’intervento integrale del sacerdote). In sintesi, don Giusto ha spiegato che se qualche famiglia, avente diritto di un alloggio comunale, si trovasse in strada, avrebbe il diritto di occupare una delle case comunali oggi vuote. Don Giusto si è messo anche a disposizione per fornire l’elenco degli appartamenti non utilizzati . “Come si fa a contestare questo prete che da sempre vive di queste scelte a favore dei più deboli e fragili? Ci sono troppe case comunali vuote da anni. Sono passati diversi governi della nostra città, ma inutilmente. Anzi, Como ha chiuso spazi che potrebbero ospitare tante persone” aggiunge Nessi.

“Pensate a via Volta, Quante persone potrebbero starci” dice ancora Nessi, facendo riferimento alla Casa Albergo chiusa da oltre un decennio. “Vorrei che si ragionasse sui bisogni che ha la nostra città – aggiunge – ci sono persone costrette a dormire per le strade. C’è difficoltà nel trovare un appartamento, anche pagando un affitto. Questi canoni non permettono di vivere poi decorosamente, se una famiglia non abbiente deve investire queste cifre per avere un tetto sopra la testa come può avere anche le risorse per mangiare e i servizi essenziali?” si chiede ancora Nessi, che da sempre cerca di aiutare con una rete di volontari e le parrocchie di Rebbio, Camerlata ed Albate tante persone in difficoltà.

“Aggiungo un appello anche alla politica, me compreso. Si parla troppo poco di questi appartamenti vuoti. Occupare è una provocazione, ma purtroppo chi dovrebbe provvedere a risolvere queste situazioni tace – conclude Nessi – Tace la politica, tacciono le amministrazioni, la società civile. Anche la gente tace. Quindi viva don Giusto che con i suoi interventi ricorda sempre le nostre responsabilità”.

Ma alla posizione di Nessi fa da contraltare un netto intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Lorenzo Cantaluppi, che sulla questione ha diffuso una nota:

Apprendo con una certa perplessità le dichiarazioni del parroco di Rebbio, il quale nel suo editoriale su “Il Focolare” di settembre, in tema di emergenza abitativa, sprona all’occupazione abusiva. Fermo restando che il diritto alla casa è sicuramente un argomento sul quale fare più di una riflessione, non è certamente incitando a commettere un reato – articolo 633 Codice Penale – che si può trovare una soluzione. Nello specifico, don Giusto invita ad occupare immobili comunali sfitti, immobili che però spesso presentano gravi problemi di sicurezza e salubrità per chi li andrebbe ad utilizzare, mettendo quindi in una condizione di insicurezza gli occupanti, oltre che di illegalità.

Le occupazioni, come riportano le notizie di cronaca, rappresentano, specialmente nelle città più grandi, un grave problema sociale, come può testimoniare l’amico e Consigliere Comunale di Milano Francesco Rocca, oggetto di pesanti minacce per aver denunciato una grave situazione di occupazioni abusive durante il primo lockdown. Proprio con Francesco ho voluto confrontarmi su questa notizia: “Occupare le case anche sfitte è un’ingiustizia sociale, prima di tutto perché migliaia di persone oneste sono in attesa di una casa popolare ed essendo oneste non si azzardano ad occupare un alloggio sfitto”, mi ha sottolineato. E prosegue “Elogiare e appoggiare le occupazioni abusive vuol dire stare dalla parte dei prepotenti. Occorre misurare bene le parole soprattutto se arrivano da un uomo di chiesa”.

Ragionare insieme su come dare una possibilità a chi è in difficoltà è utile e necessario, invitare a commettere un reato no.
Lorenzo Cantaluppi
Consigliere Comunale Como
Fratelli d’Italia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Per fortuna c’è Cantaluppi a spiegare a Della Valle la differenza tra il bene e il male…
    Pensa alle aiuole che mi sembri più portato.

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